Tempo di lettura stimato:
5h 0m
Genere: Sentimentale, Commedia, Classici moderni
Editore: Feltrinelli
Anno: 2006
Lingua: Italiano
Rilegatura: Flessibile
Pagine: 150 Pagine
Isbn 10: 8807812436
Isbn 13: 9788807812439
Trama
Tra sogni a occhi aperti e famiglie che si reinventano tra i fornelli, un romanzo sulla solitudine e sulla gioia di condividere. “Non c’è posto al mondo che io ami più della cucina.” Così comincia il romanzo con cui Banana Yoshimoto conquista i lettori di tutto il mondo. È la storia di Mikage, che dopo la morte della nonna adorata si ritrova sola al mondo e si perde a fantasticare su quello strano luogo di passaggio, di preparazione, che sono le cucine. Che siano nuovissime e luccicanti o vecchie e vissute, iniziano a riempire i sogni della protagonista, in cui rappresentano il calore di una famiglia sempre desiderata e mai avuta. Così, quando viene invitata a pranzo dall’amico Yūichi, Mikage inizia a pensare che quella famiglia potrebbe diventare la sua, almeno nell’immaginazione. E visto che di fantasia si tratta, che male c’è se il padre di Yūichi si trasforma per lei nella madre? In un crescendo tragicomico di ambiguità, Banana Yoshimoto affronta il tema della solitudine giovanile, rivelandoci un Giappone sconosciuto e inaspettato.
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Le recensioni degli AccioBookers
Eleonora
Libro molto particolare, mai nella vita avevo letto una storia del genere e mai avevo sperimentato questo stile orientale di scrittura. Mi è piaciuto, ma mi ha lasciato un po' perplessa, ancora devo interiorizzare il suo messaggio e comprenderlo appieno.
Utente eliminato
Recensito il 15/04/2021
Lettura super consigliata! Questo è uno dei primi libri scritti da Banana Yoshimoto ed è incantevole
Utente eliminato
Recensito il 26/10/2021
Vendo o scambio questo libro perché ne ho due copie, vorrei dargli una nuova vita perché ogni libro merita di essere amato. (il libro è praticamente nuovo, non è mai stato aperto)
Rossella Sposato
Recensito il 23/03/2022
La protagonista, una ragazza, perde l'unica persona che ha al mondo, la nonna; allora si rifugia nel cuore della casa, la cucina, dove vegeta senza nutrirsi. Quando un suo compagno di scuola e sua madre la invitano a stare nella loro bella casa, dimostra ancora la sua passione per la cucina che rappresenta per lei il luogo dove si prepara il cibo, risorsa basilare della vita, e ci si riunisce per consumarlo. Questa stanza bella e funzionale rispecchia la serenità delle persone che la abitano. Così riprende a mangiare e a vivere. Banana tocca diversi temi: la solitudine, il cibo come risorsa e arte, la transessualità e la morte, quello che è a lei più caro. L'autrice condisce la storia con quello stile lucido e triste e quella sensibilità che rendono ogni suo libro unico.
Nicole
Recensito il 20/07/2022
Un libro che mi ha portata in un luogo di grande tristezza, facendomi sempre sentire profumo di casa. Da sempre rifuggo i libri che parlano o ti conducono in luoghi di tristezza; ricordo il dolore/rabbia che ho provato negli anni quando questa appariva in modo del tutto inaspettato nei romanzi (non dimenticherò mai in tal senso il libro "l'uomo che sussurrava ai cavalli). Banana potrebbe essere riuscita ad aprire un piccolo varco in quella parte di me che ho sempre protetto con tutte le mie forze perchè non venisse più ferita, e lo ha fatto che una dolcezza tale da non farmi provare alcun dolore o rabbia.