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I giorni dell'abbandono (18)

Elena Ferrante

Genere: Letteratura, -

Editore: Edizioni E/O

Anno: 2015

Lingua: Italiano

Rilegatura: Rilegato

Pagine: 211 Pagine

Isbn 10: 8866326410

Isbn 13: 9788866326410

Trama

Una donna ancora giovane, serena e appagata viene abbandonata all'improvviso dal marito e precipita in un gorgo scuro e antico. Rimasta con i due figli e il cane, profondamente segnata dal dolore e dall'umiliazione, Olga, dalla tranquilla Torino dove si è trasferita da qualche anno, è risucchiata tra i fantasmi della sua infanzia napoletana, che si impossessano del presente e la chiudono in una alienata e intermittente percezione di sé. Comincia così una caduta rovinosa.

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Le recensioni degli AccioBookers

Virginia

Il primo romanzo della Ferrante che ho letto. Ti cattura una pagina dopo l’altra.

Lion_mary

Un libro molto intenso, capace di scombussolarti l'animo. Scritto da Dio naturalmente.

Stefi

Recensito il 05/07/2023

Mario e Olga sono insieme da 15 anni, si sono sposati, hanno avuto due figli e hanno vissuto in armonia o almeno così credeva lei. In realtà un giorno Olga scopre che suo marito non la ama più e che ha avuto davvero poco rispetto di lei per molto tempo. La donna sperimenta un sentimento così angoscioso di abbandono che la porta a perdere se stessa e tutti i suoi punti di riferimento. Mette in dubbio il suo ruolo di persona nel mondo, slegata da un uomo e dai figli, prova un senso di inadeguatezza e inutilità talmente forti da rendere la lettura piuttosto intensa e a tratti sgradevole e claustrofobica. La scrittura della Ferrante è molto incalzante, stridente, fastidiosa, come se fosse il dolore di Olga, che costante e impietoso non le dà pace, anche noi lettori veniamo disorientati, presi a schiaffi e derubati delle nostre certezze. É stata una bella lettura.

 

"Quanto pesa un corpo che è stato attraversato dalla morte, la vita è leggera non bisogna permettere a nessuno di rendercela greve."

Elena Ferrante

La biblioteca di Marghe

Recensito il 07/07/2023

Olga, napoletana trapiantata a Torino, 38 anni e due figli, una vita ordinaria e piena; dall’oggi al domani suo marito Mario le comunica che la lascia e se ne va di casa, ha una nuova donna, un nuovo amore, una nuova vita che non comprende più lei. Olga si sente persa, sprofonda in una depressione che la estranea totalmente dalle sue giornate, dai suoi doveri di mamma, dalle incombenze giornaliere. Dimentica di portare fuori il cane, non cucina nè per lei nè per i bambini, vive in una completa apatia che la fa passare dal divano al letto e dal letto al divano; il tutto corredato da una rabbia profonda che rivolge verso suo marito e verso la donna che glielo ha portato via, che scopre essere una giovane ragazza che aveva frequentato la loro famiglia tempo addietro. I giorni passano finché Olga non tocca davvero il fondo e ciò che avviene in una giornata all’inizio nata come tutte le altre finalmente la scuoterà da questa trance profonda dandole la forza per iniziare a risalire a galla.

Dire che non mi è piaciuto è dire poco: volgarità gratuite, frasi senza capo né coda, un trama inutile e per niente coinvolgente. La protagonista mi è stata antipatica da subito e questa è stata l’unica emozione che mi ha suscitato questo libro.