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Franny e Zooey (2)

J.D. Salinger

Genere: Classici moderni,

Editore: Einaudi

Anno: 2014

Lingua: Italiano

Rilegatura: Flessibile

Pagine: 155 Pagine

Isbn 10: 8806222163

Isbn 13: 9788806222161

Trama

«Tanto per cominciare, Zooey era un giovanotto piccolo, dal corpo estremamente esile. Da dietro (soprattutto dove gli si vedevano le vertebre) sarebbe quasi potuto passare per uno di quegli sparuti bambini di città che ogni estate vengono spediti alle colonie a ingrassarsi e prendere il sole. Visto in primo piano, di faccia o di profilo, era straordinariamente, spettacolosamente bello. La sorella maggiore mi ha pregato di dire che assomigliava all'"esploratore mohicano ebreo-irlandese dagli occhi azzurri che morí tra le vostre braccia al tavolo della roulette di Montecarlo". Secondo un'opinione piú generale e meno campanilistica, a salvare in extremis quel volto dall'eccessiva bellezza, se non addirittura dallo splendore, era un orecchio che sporgeva leggermente piú dell'altro. Per conto mio, comunque, non condivido affatto né l'uno né l'altro di questi punti di vista. Ammetto che il volto di Zooey fosse un volto bellissimo, quasi perfetto. Come tale, naturalmente, era passibile di quella stessa varietà di giudizi scorrevoli, imperterriti e spesso capziosi cui è soggetta ogni autentica opera d'arte. Penso resti solo da aggiungere che una qualunque delle cento minacce giornaliere - un incidente d'auto, un raffreddore di testa, una bugia prima di colazione - avrebbe potuto deturpare o imbruttire la sua generosa bellezza nel giro di un giorno o di un minuto. Ma quello ch'era indeteriorabile, quello che qualcuno ha categoricamente definito una gioia di tipo imperituro, era un autentico esprit impresso su tutto il suo viso, specie negli occhi, dove attirava l'attenzione come una maschera di Arlecchino, e a volte disorientava».

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Le recensioni degli AccioBookers

wellreadvenus

Gioiello. Salinger parla la mia stessa lingua, sento lui e i suoi personaggi spaventosamente vicini al mio cuore. Ho ritrovato tanto di Holden - quindi anche di me - in Franny e Zooey, e mi sono sentita a casa.

C'è Franny, la più piccola della numerosissima famiglia Glass - sette bambini prodigio ormai cresciuti, e per genitori due artisti musicali di fama internazionale - ventenne bellissima e dolorosamente sensibile, nel bel mezzo di una profonda crisi spirituale, che torna a casa dal college e passa le sue giornate a piangere, dormire e pregare sul divano del soggiorno, in compagnia del gatto pulcioso (nota autobiografica dell'autore, adepto di buddhismo e indiusmo):

«Se si continua a ripetere la preghiera senza interruzione (in principio basta che tu lo faccia con le labbra), poi succede che la preghiera diventa autoattiva. Accade qualcosa, dopo un pò di tempo. Non so cosa, ma qualcosa succede, e le parole si sincronizzano coi battiti del cuore, e allora preghi davvero senza fermarti mai. E questo ha un formidabile effetto mistico su tutto il tuo modo di pensare. Voglio dire, questo è più o meno il succo di tutto quanto.»

C'è Bessie che, povera donna, si è ritrovata madre di sette geni sregolati, e se la cava come può: «Non capisco proprio a cosa serva sapere tante cose ed essere tanto intelligenti e così via, se non riuscite a essere felici.»

E c'è Zooey, attore venticinquenne in lotta con se stesso e con l'ingombrante presenza/fantasma dei fratelli maggiori - Seymour, morto suicida e Buddy, che vive da eremita in un bosco: «Prima di tutto, quando cominci a prendertela con le cose e con la gente invece che con te stessa, sei fuori strada.»

Tutto qui. Praticamente non c'è trama. I libri di Salinger sono fatti di dialoghi, dialoghi così potenti e perfetti - tra personaggi così potenti e perfetti - che da soli tengono letteralmente in piedi il libro. E' che Salinger non ha bisogno di una trama. Mi inchino.

- Rilettura: febbraio 2017 - Voglio aggiungere solo una cosa a quanto ho scritto anni fa, l’unico pensiero razionale che riesco a partorire sul perchè reputo questo libro così incredibile: la varietà di temi che vengono trattati, soprattutto la profondità con cui vengono trattati, è assolutamente inusuale per un romanzo. In 150 pagine i protagonisti parlano, tra le altre cose, di religione, spiritualità, educazione, filosofia, letteratura – e su tutti questi argomenti Salinger ha da dire qualcosa di straordinariamente acuto e fuori dal coro. Leggendo Franny e Zooey si sperimentano le vette più alte della narrativa, e si impara come dal più erudito dei saggi.

ValeMusto

Recensito il 28/05/2023

Non l’ho capito