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Dannazione (3)

Chuck Palahniuk

Genere: Adolescenti, Avventura, Commedia

Editore: Mondadori

Anno: 2022

Lingua: Italiano

Rilegatura: Brossura

Pagine: 228 Pagine

Isbn 13: 9788804741671

Trama

Madison – la protagonista di queste pagine – ha tredici anni ed è una ragazzina come tante. Be' insomma, più o meno... Figlia di una star del cinema parecchio narcisista e di un miliardario, durante una notte degli Oscar riesce nella non facile impresa di morire per una overdose di marijuana, e all'improvviso si trova in una situazione assolutamente diversa da quella della maggioranza delle sue coetanee. Per dirla tutta, Madison non solo scopre di essere morta, ma per giunta di essere finita all'inferno, con la non esaltante prospettiva di dover trascorrere un bel po' di tempo (a occhio e croce l'eternità) tra le fiamme e quei tormenti che lo hanno reso tristemente famoso. Insomma, è innegabile che sia difficile pensare positivo, ma Madison è una ragazza pratica e cerca da subito di rendere meno terribili le sue prospettive: prima di tutto deve farsi degli amici, poi deve scoprire come funzionano le cose all'inferno. Infine (e questo è un obiettivo mica da ridere), deve cercare di farselo piacere.

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Le recensioni degli AccioBookers

ValeDeca

Recensito il 21/10/2022

Il libro fa parte di una serie. Adoro Palahniuk, ma personalmente questo libro è più sciocco irriverente assomiglia di più ai mondi pazzi di Moore e di uno Stefano Benni esasperato. Per amanti del genere

🌙 The Moon Witch

Recensito il 03/04/2023

Palahniuk parte fortissimo, con un'idea vincente e avvincente: Madison, tredicenne americana figlia di genitori molto in vista nel panorama holliwoodiano. Madison, che ha una madre bellissima, soffre della sua condizione di eterna non vista, e infatti la ritroviamo grassa e goffa che costantemente ripete (ed è la prima cosa noiosa del romanzo) quanto è grassa e goffa.
Madison ci viene presentata che è già morta, quindi nessuno spoiler a questo riguardo.
Non solo: è morta ed è all'Inferno. E ripercorre i suoi ultimi istanti sulla Terra per capire se e come è potuto accadere. 

Innanzitutto, non mi è piaciuta affatto la volgarità gratuita. Ok, per carità, questo è un po' il biglietto da visita di Palahniuk, tipico dello stile dello scrittore. L'ha sempre fatto, di addentrarsi nel torbido. Nello spiacevole. Nel disturbante. 
Solo che in passato, ci stava un po' di più. Alla fine, quando arrivavi in fondo alla storia, capivi che era funzionale. Ti aveva dato noia, ma c'entrava con la storia e tuo malgrado lo tolleravi. 
Qui, la provocazione e la volgarità sono assolutamente gratuite.

Ma la cosa più antipatica e deludente è che il nostro beneamato tira in ballo un viaggio infernale che scomoda Dante e richiama alla memoria quel meraviglioso viaggio che intraprese e ci lasciò in eredità. E noi non vediamo l'ora di leggere la versione di Chuck!
Ma questo viaggio pare solo il pretesto per enumerare gli svariati luoghi infernali che hanno come fil rouge lo schifo. I nomi che sceglie regalano immagini squallide di cui avremmo volentieri fatto a meno.

Inoltre, a un certo punto, trasforma la sua protagonista. Così, di punto in bianco. Senza una crescita interiore plausibile che motivi quella trasformazione. Da ragazzina goffa e insicura diviene una mega-eroina che sfida nientemeno che Satana e dà vita a una parata della morte, simile a quella degli spree killer, e nel mezzo del cammin della sua Morte incrocia personaggioni del calibro di Hitler, Caterina la Grande, la contessa Bathory ecc. e li sconfigge ampiamente, senza che però ci sia un minimo di senso. Di spiegazione. Di motivo. Ma, peggio ancora, senza che ci sia un minimo di racconto. E questo è un difetto tecnico non di poco conto.
I fatti vengono solo enumerati e la mancanza di un racconto genera il distacco tra lettore e libro. Ma, dannazione, raccontalo con le azioni. O con le emozioni. O con i dialoghi. Sopporterei anche il “tell don't show” ovvero l'esatto contrario della prima regola della scrittura creativa.
E il finale è quanto di più inutile io abbia mai letto. No, non mi è piaciuto.

Però non vado sotto le 3 stelline perché all'inizio, nonostante tutto, la storia c'è e il potenziale che questa storia funzioni, pure.
Insomma, la sufficienza. Giusto per affetto.

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📝Note Personali

  • Roma

Leonardo DeLarge

Recensito il 28/11/2023

Mai usato