Paul Robin Krugman (/ˈkɹuːɡmən/) (Albany, 28 febbraio 1953) è un economista e saggista statunitense.
Attualmente professore di Economia e di Relazioni Internazionali all'Università di Princeton, ha vinto il Premio Nobel per l'economia 2008 per la sua analisi degli andamenti commerciali e del posizionamento dell'attività economica in materia di geografia economica. Autore di numerosi volumi, dal 2000 collabora con il New York Times scrivendo editoriali d'opinione bisettimanali.
È famoso nel mondo accademico per i suoi studi riguardanti la teoria del commercio, lavori nei quali espone modelli presentando i vantaggi che le economie dei paesi potrebbero derivare dall'imposizione di barriere protezionistiche, e per i suoi libri di testo sulle crisi valutarie e sull'economia internazionale, in particolare sull'analisi degli effetti reali delle fluttuazioni dei tassi di cambio. È stato critico della New Economy degli anni novanta del XX secolo, dei regimi di cambio fisso dei paesi sud-est asiatici e della Thailandia prima della crisi del 1997, delle politiche attuate dai governi per difendere i cambi fissi sui quali specularono fondi speculativi (quali Long Term Capital Management) prima della crisi finanziaria russa del 1998.
La filosofia economica di Krugman può essere descritta come neo-keynesiana. Proprio lui ha tentato di rendere accessibile questo filone degli studi economici in testi divulgativi come "Peddling Prosperity" (uscito in Italia col titolo "L'incanto del benessere"), nel quale critica le politiche dei Repubblicani nei tardi anni ottanta e nella prima metà degli anni novanta.
È stato, inoltre, apertamente critico verso la politica interna ed estera dell'amministrazione di George W. Bush. È membro del Gruppo dei Trenta dal 1988, che riunisce economisti noti a livello internazionale.