Tempo di lettura stimato:
10h 8m
Editore: Bao Publishing
Anno: 2024
Lingua: Italiano
Rilegatura: Rilegato
Pagine: 304 Pagine
Isbn 13: 9791256210091
Trama
Un viaggio con suo padre verso il paesino tra le Dolomiti da cui proviene la famiglia paterna sarebbe la scusa perfetta per capire meglio Genitore 2, ma Zerocalcare e suo padre sono incapaci di parlarsi di cose significative. Questo rende difficile la trasferta, quando si capisce che la loro famiglia non è vista di buon occhio, anzi, da alcuni è proprio odiata, in paese. Le radici dell'odio risalgono a prima della Grande guerra, e si intrecciano al mistero che circonda, da trentacinque anni, il giorno più misterioso ed emblematico della vita di Calcare, quello che lui fin da bambino ricorda come "Il giorno di Merman". Negli interstizi dei non detti, l'amore incrollabile di un padre per il suo unico figlio attraversa alcune delle pagine più buie della Storia del nostro Paese, silenziosamente coraggioso. Una storia in cui Zerocalcare si costringe a guardarsi allo specchio e non si fa sconti nel raccontare ciò che vede.
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Le recensioni degli AccioBookers
Ildegarda
Recensito il 23/05/2024
Come sempre, un pugno nello stomaco, mille emozioni e riflessioni in questo ennesimo capolavoro.
Lìa B.
Recensito il 24/05/2024
Questa graphic novel non poteva che arrivare ora, in questo anno che fino ad adesso sembra dedicato al disseppellire casini familiari ed ereditá non volute ma trasmesse dal dna.
Ha la sua fine, duplice. Un pezzo va al suo posto, un altro resta sospeso nel tempo e nello spazio come solo le cose non dette sanno fluttuare.
Per certi versi questa storia non ha nulla di originale. Chissà quanti genitori divorziati ci sono passati, e quanti figli (in generale) altrettanto. Per altri versi è una storia unica perché appartiene a una sola famiglia: un'eredità univoca che si è espansa di generazione in generazione, calcificandosi nelle ossa della discendenza. E comunque, nella sua univocità conserva l'universalità dell'esperienza umana. Un po' come certe cose dei grandi classici, certi malori esistenziali ricorrenti nella letteratura di tutti i secoli.
E alla fine come tutti i traumi, i casini, i silenzi, "quando muori resta a me".
