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Genere: Priviero, Massimo,
Editore: Meridiano Zero
Anno: 2009
Lingua: Italiano
Rilegatura: Brossura
Pagine: 190 Pagine
Isbn 13: 9788882372149
Trama
"Ho visto il futuro del rock italiano e il suo nome è Massimo Priviero". Era questa la frase che, parafrasando quello che Jon Landau aveva detto quindici anni prima per definire l'astro nascente del rock Bruce Springsteen, campeggiava sulle centinaia di manifesti che tappezzavano la Milano di fine anni Ottanta. In quei giorni la Warner Bros lanciò nell'iperspazio un giovane rocker della provincia veneta che si era trovato al centro dell'universo musicale italiano al momento giusto. Due dischi di grande successo, il secondo prodotto da Steven Van Zandt (chitarrista della E Street Band di Springsteen) e il sogno era diventato realtà. E poi i riflettori improvvisamente si spensero. Per Massimo cominciò un esilio, fatto di fatica e rincorse e una carriera in trincea trascorsa a riprendere lo spazio perduto, un centimetro alla volta. Ma la credibilità non venne meno, la qualità degli album crebbe in modo esponenziale, la poesia dei testi arricchì melodie efficaci e dal 2000 Priviero tornò alla luce. La sua reinterpretazione di Ciao amore ciao di Luigi Tenco e l'album Dolce resistenza, premiato da risultati importanti, gli valsero riconoscimenti e successo di critica e pubblico, consacrati nel recente Sulla strada, uscito per Universal, albo antologico che da solo vale una carriera. In un libro che è una confessione a cuore aperto, il rocker italiano rivela a Matteo Strukul uno dopo l'altro i capitoli di un'incredibile avventura artistica.
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