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The final gambit (2)

Jennifer Lynn Barnes

Editore: Sperling & Kupfer

Anno: 2023

Lingua: Italiano

Rilegatura: Rilegato

Pagine: 408 Pagine

Isbn 13: 9788820076610

Trama

«Scommetterei tutto quello che ho su di te, anzi, su di noi, contro tutto il mondo.» Avery e i fratelli Hawthorne sono tornati. E, in questa nuova sfida, chi vince prende tutto. Anche in amore. Un segreto inconfessabile, un cuore confuso, una partita che si decide all'ultima mossa: il terzo volume di The inheritance games. Avery Kylie Grambs è finalmente vicina all'obiettivo: le bastano ancora poche settimane a Casa Hawthorne e finalmente otterrà l'eredità di Tobias. Ma a che prezzo? I paparazzi le stanno sempre alle costole, subisce pressioni da ogni dove e il pericolo è ormai una costante della sua vita. Incredibile a dirsi, l'unico aspetto positivo della situazione sono i quattro fratelli Hawthorne. E sono proprio loro gli alleati di Avery, quando un visitatore inatteso si presenta alla porta di Casa Hawthorne, chiedendo l'aiuto della ragazza e cambiando all'improvviso tutte le carte in tavola. In un istante diviene subito chiaro a tutti che ci sono un altro indovinello da risolvere e un'altra partita da giocare. E agli Hawthorne non piace proprio perdere... Il terzo volume di The Inheritance Games, la saga bestseller di Jennifer Lynn Barnes che sta facendo impazzire i lettori di tutto il mondo. Spericolati e sempre determinati a vincere, gli Hawthorne con i loro indovinelli saranno presto oggetto di una serie tv realizzata dagli Amazon Studios.

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Le recensioni degli AccioBookers

federicau

Recensito il 08/06/2023

3 stelle e mezzo. Sono stata piuttosto insofferente nei confronti di quest'ultimo volume, ma trattandosi della chiusura di una saga mi sono sentita un po' nostalgica e sentimentale e sotto sotto mi è piaciuto comunque, nonostante i difett.

Innanzitutto, secondo me questo volume non è necessario. O meglio, tutti volevamo sapere come se la sarebbe cavata Avery fino all'eredità, ma è stato il mistero in più, quello attorno al quale ruotava questa storia, a non essere interessante.

Con Eve è andata esattamente come mi sarei aspettata, con Toby mi è sembrata un'aggiunta un po' forzata, e con Grayson… Mannaggia. Premetto di essere team Grayson, però in questo volume credo che l'autrice l'abbia proprio maltrattato, affibbiandogli pure qualche frase cringe. Ha calcato troppo la parte del duro-col-mondo-sulle-spalle e per compensare ha alternato  momenti di fragilità, che in principio mi hanno pure lasciato parecchio confusa (quando all'inizio del libro viene menzionata una scena in una cantina ero convinta di aver dimenticato qualcosa dal volume precedente; solo dopo ho capito che si trattava di un flashback che sarebbe stato esposto in seguito). Jameson ha mostrato il suo lato “protettivo”, ma non per questo si è conquistato le mie simpatie. Menzione d'onore tra i personaggi secondari a Oren.

L'autrice ha passato 2 libri a farci una testa così su quanto Avery nelle interviste debba apparire  “grata e sorpresa”, ma lei non si discosta troppo da quella narrazione ogni volta che inserisce sempre le stesse cose che, a questo punto, vengono a noia: i giochi inventati degli Hawthorne, le numerose stanze della casa, le attività da ricchi… Troppo ripetitivo. Allo stesso modo i misteri e i meccanismi per risolverli: se ti stai chiedendo chi siano gli unici a tenere in piedi l'industria dell'inchiostro simpatico, quelli sono gli Hawthorne.

Non sono riuscita ad apprezzare Avery appieno: ancora una volta mi è parsa in balia degli eventi, e dopo 2 libri in cui si fa risolvere i misteri dagli Hawthorne sarebbe stato carino vederla arrivare prima degli altri a una soluzione o farlo senza alcuna influenza esterna. E poi, ciò che doveva essere il suo "piano" sul finale per battere il cattivo, non era nient'altro che un canovaccio, e lei si è trovata a improvvisare… sempre sotto suggerimento di qualcun altro. Insomma, Avery è intelligente ma mi sembra sempre che abbia bisogno di qualcuno che le imbocchi le cose col cucchiaino; persino nel finale traspare.

Ho apprezzato invece l'aver finalmente parlato di Tobias Hawthorne senza farlo sembrare ‘sto stinco di santo e il rapporto tra Avery, Thea, Rebecca e i fratelli, e nonostante tutto è stata la conclusione di un bel viaggio.

Bonus. Fai un gioco: ogni volta che un capitolo si chiude con qualcuno che dice “il gioco inizi”/"cominciamo" o qualcosa del genere, fai una flessione. A fine libro avrai un fisico statuario.