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Lolita (11)

Vladimir Nabokov

Genere: Amore, Classici moderni, Eros

Editore: La Repubblica

Anno: 2002

Lingua: Italiano

Rilegatura: Rigida

Pagine: 319 Pagine

Trama

Lolita non è solo un meraviglioso romanzo, ma è uno dei grandi testi della passione. America, Lolita: questi due nomi sono di fatto i protagonisti del romanzo, scrutati senza tregua dall'occhio inappagabile di Humbert Humbert e di Nabokov. Realtà geografica e personaggio sono arrivati a sovrapporsi con prodigiosa precisione, al punto che si può dire: l'America è Lolita, Lolita è l'America.

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Le recensioni degli AccioBookers

oberonspuck

Il libro più bello letto sino ad ora.

irma08

Recensito il 30/05/2022

Lettura disturbante, che trascina all'interno di una mente malata e allo stesso tempo poetica. Stile impeccabile (memorabile l'incipit: "Lolita, luce della mia vita, fuoco dei miei lombi. Mio peccato, anima mia.").

petricoore

Recensito il 26/06/2023

Che capolavoro, eterno, elegante, disturbante. Leggetelo.

Stefi

Recensito il 30/07/2023

Non c'è che dire, Nabokov è riuscito ad entrare nella testa di un pervertito con una perfezione disarmante. La scrittura è oltremodo raffinata, con una buona dose di sagacia e di ironia che la rende uno splendido e sofisticato esercizio di stile. Ammetto di essermi sentita più volte in colpa per aver riso alle battute di Humbert. Non nego il valore e l'importanza di quest'opera, tuttavia questo libro per me è stato terribile malgrado la sua bellezza formale. Parlo semplicemente da lettrice accanita con il diritto di esprimere un'opinione su un social reading.

Il romanzo è narrato nella sua interezza da Humbert, laureato in letteratura inglese, laido aguzzino di Dolores, ( ho avuto l'impressione che sia solo lui a chiamarla con il diminutivo Lolita nel corso dei suoi pensieri e durante i suoi atti lascivi ) perciò sappiamo impietosamente tutte le sue oscure mire e luride ossessioni. Leggendo attentamente tra i suoi deplorevoli desideri e vane giustificazioni si possono riconoscere momenti di consapevolezza e obiettività nella cronaca degli eventi, come l'esasperazione di Dolores, i suoi pianti notturni, i suoi tentativi confusi ( è poco più di una bambina ) di ricercare una vita normale, equilibrata e perciò senza abusi. Dico che per me è stato terribile perché dopo la prima metà, non vedevo l'ora di terminare la lettura, di sapere Dolores affrancata in qualsiasi modo possibile da Humbert, di cui ormai non sopportavo più le digressioni e le ripetitive, minuziose, maniacali e leziose descrizioni del corpo di lei. Ne è valsa comunque la pena perché le ultime due pagine regalano una prosa particolarmente lirica e raffinata.

La cosa che forse mi infastidisce ancora di più è il concetto di Lolitismo ispirato da quest'opera; ho sentito parlare spesso del personaggio di Lolita come di una spezzacuori cattiva e approfittatrice, travisando completamente la situazione: Dolores Haze è una ragazzina abusata da un pedofilo, bisogna tenerlo bene a mente, non è amore anche se Humbert è capace di scrivere parole romantiche in modo sublime.

A pensarci bene, purtroppo non mi sorprende che spesso si insinui l'idea della colpa di Dolores, che ha sedotto, abbandonato e inflitto struggenti pene d'amore al povero Humbert, ( è sempre colpa delle donne, vero? ) peccato che lui sia solo e soltanto, e aggiungo schifosamente, un pedofilo.