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Camminare cambia. Il lungo cammino come strumento educativo per giovani in difficoltà (1)
Genere: Educazione, Giovani, Associazioni
Editore: Ediciclo
Anno: 2019
Lingua: Italiano
Rilegatura: Brossura
Pagine: 170 Pagine
Isbn 13: 9788865492970
Trama
«Noi siamo anche la storia di come ci siamo avvalsi dei nostri piedi, di quanto e dove abbiamo camminato in piena indipendenza o perché costretti a farlo. Camminare ti invoglia a raccontarti in prima persona, con un taccuino in tasca; ad abbinare la scrittura ai luoghi visitati e alle peripezie dei propri passi». Dal contributo Cammino dunque sono. La valenza formativa del camminare di Duccio Demetrio Camminare può essere uno strumento di crescita, di maturazione interiore. Lo dimostra il programma dell'Associazione Lunghi Cammini, che propone a giovani in difficoltà di mettersi in cammino per affrontare la propria vita e trovare nuovi equilibri e nuovi inizi. L'Associazione propone ad adolescenti e giovani "difficili" di percorrere duemila chilometri a piedi, in cento giorni, all'estero e in compagnia di un adulto, come già si fa da decenni in Belgio e Francia. Questa esperienza, all'apparenza molto semplice, nasconde una grande complessità e si dimostra un potente strumento di crescita e di cambiamento. Il libro racconta questi primi esperimenti, commentandoli e facendo un primo bilancio. Raccoglie i contributi di: Andrea Bellavite, Bernard 011ivier, Duccio Demetrio, Isabella Zuliani, Luigi Gui, Marco Catalano, Marilena Sinigallia, Matteo Vercesi, Paolo Taverna.
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Le recensioni degli AccioBookers
_elescarn
Recensito il 17/10/2023
Si viaggia per:
- Un amore infelice, per dimenticarlo o per trovarne uno nuovo.
- Perdonare o essere perdonati; per un'esigenza di riscatto e di redenzione. Per una delusione o una ferita bruciante.
- Far passare il tempo o riscoprirne i battiti.
- Andare dove non si è mai stati, per non dormire sempre nello stesso letto o nello stesso sacco a pelo.
- Inseguire il nulla e l'annientamento di sé o per fuggire dalla propria ombra.
- Non morire senza aver visto luoghi che sognavamo o per rinascere in essi. (pag. 27-28)
Uno dei ragazzi mi ha riferito che non pensava che durante il cammino «si potesse pensare così tanto», mentre un altro lo ha paragonato a un «graduale spogliarsi, come quando si è in corsa verso il mare e si gettano i vestiti dietro di sé». (pag. 42)
“Non si possono proteggere le persone dai fallimenti e dalle delusioni, ma con l'esperienza si può trasmettere la possibilità di riparare, che è la base per poter affrontare le esperienze della vita con un Sé meno fragile.” (pag. 56)
“Il cammino è uno strumento attraverso il quale la persona può ri-conoscere se stessa, può ri-trovare una relazione con gli altri e con la Natura che ci circonda. Può, insomma, ricominciare a vivere con un nuovo entusiasmo e con nuove energie.” (pag. 130)
“È ancora possibile un mondo migliore dove tutti possano camminare per incontrarsi, abbracciarsi e edificare insieme una nuova civiltà.” (pag. 130)
