Tempo di lettura stimato:
21h 20m
Genere: Letteratura,
Editore: Neri Pozza
Anno: 2014
Lingua: Italiano
Rilegatura: Brossura
Pagine: 640 Pagine
Isbn 10: 8854505978
Isbn 13: 9788854505971
Trama
Un venerdì mattina del 1946, in completo beige, camicia bianca e cravatta azzurra, Harry Copeland esce di casa sua, al 333 di Central Park West a New York. Harry è appena tornato dalla guerra senza sapere che cosa avrebbe trovato in patria. A Staten Island trascorre un paio d'ore seduto al sole nel giardino a picco sul mare di sua zia Elaine, poi al ritorno, sul traghetto che lo riporta a South Ferry, si imbatte di nuovo nella giovane donna dalla struggente bellezza intravista da lontano all'andata, mentre incedeva sul ponte con la schiena diritta e la testa alta. La giovane donna si chiama Catherine Thomas Hale, ma ha scelto un altro nome, Catherine Sedley, per togliere di torno la sua famiglia e calcare la scena di scalcinati musical con orchestre formate dagli scarti della New York Philharmonic e registi che agognano improbabili trionfi a Broadway. New York, però, non è più la città calma e onesta di un tempo, e tra le sue strade fumose prosperano gli affari loschi della malavita. Quando, perciò, un vecchio promesso sposo di Catherine si presenta al suo cospetto e un gruppo di gangster minaccia di far saltare in aria la pelletteria di famiglia, Harry capisce che, se davvero vuole conquistare Catherine, deve nuovamente combattere.
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Le recensioni degli AccioBookers
larighi
Uno dei migliori libri letti degli ultimi anni, il migliore (per ora) del 2019. La vicenda in sè è coinvolgente al pari di altre; i colpi di scena necessari a tenere incollato il lettore ci sono e sono ben congegnati, non risultano stridere con il resto della trama e sono realistici. Non è questo, però, che me lo fa posizionare sul podio dei migliori dell'ultimo periodo di letture: è la poesia che aleggia durante tutta la lettura, che pervade il testo e le scena descritte. Sono 636 pagine scritte con un carattere appropriato alla miglior lente di ingrandimento e, nonostante ciò, non sono mai pesanti o indigeste. Difficilmente mi appassiono più allo stile che alla storia ed, invece, qui è accaduto questo. Il quid pluris è il finale, inatteso e per questo non scontato.