Tempo di lettura stimato:
20h 34m

Nessun utente scambia o vende questo libro

Turbine (5)

Juli Zeh

Genere: -,

Editore: Fazi

Anno: 2018

Lingua: Italiano

Rilegatura: Brossura

Pagine: 617 Pagine

Isbn 10: 8893250918

Isbn 13: 9788893250917

Trama

Sembra proprio che Gerard e Jule abbiano trovato un angolo di paradiso. È il villaggio di Unterleuten, poco lontano da Berlino. Romantici cottage, aperta campagna, aria pulita: un luogo dove la vita è autentica. Fin dal principio, però, si percepisce un’atmosfera cupa, qualcosa che minaccia la quiete, qualcosa che ribolle sotto la superficie e sta per esplodere... Quando una ditta decide d’impiantare un gruppo di turbine eoliche nelle immediate vicinanze del paesino, si delinea un conflitto che va ben oltre le vite private degli abitanti: si tratta di uno scontro tra generazioni, tra città e campagna, tra artificio e natura, tra perdenti e vincitori post-muro. Una vera e propria guerra di tutti contro tutti, in cui dietro alle ideologie si nascondono gli istinti più bassi mentre le dinamiche spietate della provincia non fanno che esasperare il bisogno quasi carnale di appropriarsi di un pezzo di terra. Un crescendo di tensione che sfocia nella nevrosi collettiva e in cui la certezza è una sola: non si salva nessuno. Turbine, specchio perfetto della società contemporanea, racconta tutta la rabbia e la frustrazione di un mondo che fatica ad affrontare il cambiamento. Un romanzo brillante, intelligente come la migliore satira politica, avvincente come un giallo e umano come una confessione, che in Germania è stato un clamoroso caso letterario.

Altre edizioni

Non sono state inserite altre edizioni di questo libro

Altri libri dello stesso autore

Autori che ti potrebbero interessare

Le recensioni degli AccioBookers

dianagrnlp

Un romanzo che tiene incollati fino alla fine. La storia di un paese, dei suoi abitanti e delle turbine. Bellissima scrittura e avvincente storia. " La Unterleuten di Kathrin non leggeva giornali, guardava poca televisione, non usava internet, non le importava di Berlino, non chiamava mai la polizia ed evitava in generale contatti con il mondo esterno, il tutto per un semplice motivo: perché amava la libertà. Nei decenni della dittatura socialista, le persone avevano sperimentato che il potere si esplicava nell'astratto e nell'irreale. Per questo preferivano attenersi al reale e al concreto. Non offrivano punti deboli all'intimidazione globale che teneva in pugno l'intero pianeta. Chi non leggeva, non guardava, non cliccava e non ascoltava non poteva nemmeno essere dominato, né da politici, né da informazioni o paure e men che meno da una combinazione di tutto ciò"