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Le madri non dormono mai (7)

Lorenzo Marone

Editore: Einaudi

Anno: 2022

Lingua: Italiano

Rilegatura: Brossura

Pagine: 352 Pagine

Isbn 13: 9788806253806

Trama

Un bambino, sua madre. Due vite fragili tra altre vite fragili: donne e uomini che passano sulla terra troppo leggeri per lasciare traccia. Intorno, a contenerle, un luogo che non dovrebbe esistere, eppure per qualcuno è perfino meglio di casa. Lorenzo Marone scrive uno struggente romanzo corale, un cantico degli ultimi che si interroga, e ci interroga, su cosa significhi davvero essere liberi o prigionieri. Diego ha nove anni ed è un animale senza artigli, troppo buono per il quartiere di Napoli in cui è cresciuto. I suoi coetanei lo hanno sempre preso in giro perché ha i piedi piatti, gli occhiali, la pancia. Ma adesso la cosa non ha più importanza. Sua madre, Miriam, è stata arrestata e mandata assieme a lui in un Icam, un istituto a custodia attenuata per detenute madri. Lì, in modo imprevedibile, il ragazzino acquista sicurezza in sé stesso. Si fa degli amici; trova una sorella nella dolce Melina, che trascorre il tempo riportando su un quaderno le «parole belle»; guardie e volontari gli vogliono bene; migliora addirittura il proprio aspetto. Anche l’indomabile Miriam si accorge con commozione dei cambiamenti del figlio e, trascinata dal suo entusiasmo, si apre a lui e all’umanità sconfitta che la circonda. Diego, però, non ha l’età per rimanere a lungo nell’Icam, deve tornare fuori. E nel quartiere essere più forte, più pronto, potrebbe non bastare.

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Recensito il 16/11/2023

Miriam e Diego, madre e figlio, si bastano da soli, per forza dato che per colpa del padre che si occupa di malaffari loro sono detenuti di un Icam vicino Napoli; un istituto di pena attenuata per madri e figli, ognuno di loro ha il proprio appartamento, una cella poco più grande delle classiche celle da carcere, che di giorno rimane sempre aperta, ma di notte viene chiusa a chiave come in tutte le carceri.  Di questo in realtà si tratta, seppur con delle accortezze in più, l'ì dentro si trovano donne delinquenti, ognuna con la propria storia, molto spesso arrestate per aver coperto i mariti, donne succubi di un sistema troppo radicato e figli non colpevoli delle scelte dei propri genitori. Diego ha quasi 10 anni, è cicciottello e nel suo rione veniva spesso preso in giro pesantemente dagli altri bambini, già troppo grandi e criminali, ma nell'Icam ha trovato degli amici tra i quali la piccola Melina di soli 5 anni che ancora non sa scrivere e non sa leggere ma che lui reputa come una sorella. Il giorno del suo compleanno sta per arrivare e al compimento dei 10 anni Diego per legge dovrà uscire dall'Icam, essere separato dalla mamma e trasferito dalla zia, l'unica parente prossima che ha. Questa separazione imminente crea una grande angoscia in Miriam che è preoccupata che fuori Diego possa prendere una brutta strada; perchè spesso i destini sono già scritti fin dalla nascita per questi bambini che sono un po' gli ultimi, i perdenti per quanto si sforzino di diventare degli adulti liberi.

Un libro molto bello, che racconta una realtà che in pochi conoscono davvero, sotto i punti di vista delle mamme, dei figli e di coloro che lavorano per cercare di allietare le giornate dei detenuti degli Icam. Sicuramente delle tematiche forti e non facili nemmeno da leggere per quanto si tratta di un romanzo e non di un trattato e non c'è pedanteria o retorica nella narrazione. Mi sono appassionata ai personaggi di Diego e Miriam, ma anche a quello di Amina, di Greta, di Miki..ognuno di loro mi ha lasciato qualcosa e qualche spunto per riflettere. Un libro sicuramente da leggere.