Tempo di lettura stimato:
13h 18m
Genere: Thriller, Gialli
Editore: Corbaccio
Anno: 2010
Lingua: Italiano
Rilegatura: Rilegato
Pagine: 399 Pagine
Isbn 10: 8863800758
Isbn 13: 9788863800753
Trama
Non credere e nessuno. Non fidarti nemmeno di te stesso. Non cercare la verità. Sarà la verità a trovare te. Lavorare in un ospedale psichiatrico è difficile. Ogni giorno la dottoressa Ellen Roth si scontra con un'umanità reietta, con la sofferenza più indicibile, con il buio della mente. Tuttavia, a questo caso non era preparata: la stanza numero 7 è satura di terrore, la paziente rannicchiata ai suoi piedi è stata picchiata, seviziata. È chiusa in se stessa, mugola parole senza senso. Dice che l'Uomo Nero la sta cercando. La sua voce è raccapricciante, è la voce di una bambina in un corpo da donna: le sussurra che adesso prenderà anche lei, Ellen, perché nessuno può sfuggire all'Uomo Nero. E quando il giorno dopo la paziente scompare dall'ospedale senza lasciare traccia, per Ellen incomincia l'incubo. Nessuno l'ha vista uscire, nessuno l'aveva vista entrare. Ellen la vuole rintracciare a tutti i costi, ma viene coinvolta in un macabro gioco da cui non sa come uscire.
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Le recensioni degli AccioBookers
Valeria
3.5 Ho letto questo libro in una giornata sola, l'ho letteralmente divorato. Ho trovato su Goodreads e anche su varie pagine Facebook tante recensioni negative riguardo questo romanzo. Molti dicevano che non prende, che la scrittura fa schifo e che non sono riusciti a terminarlo. Penso che per cogliere la bravura e la particolarità di questo libro, bisogna proprio leggere le ultime 100 pagine, in cui viene svelato il mistero. Diciamo che effettivamente se un libro vale solo per le ultime pagine allora non è esattamente un buon libro, e infatti tutta la prima parte non ha appassionato nemmeno me e mi sono affrettata a finirlo soltanto perché mia sorella (che lo aveva già letto) mi ha pressato con i suoi istinti da fangirl. La scrittura non è delle migliori, per questo tipo di romanzo, e anche per l'età dei personaggi e dell'audience a cui è diretto, avrei preferito uno stile più elaborato e con un lessico più ricercato. La soluzione finale è imprevedibile, anche se, ad un certo punto, ho iniziato seriamente a pensare che tutta questa storia fosse fin troppo surreale. Lo consiglio? Sì, alla fine lo consiglierei.