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Genere: Sociologia,
Editore: DeriveApprodi
Anno: 2013
Lingua: Italiano
Rilegatura: Brossura
Pagine: 133 Pagine
Isbn 10: 886548070X
Isbn 13: 9788865480700
Trama
Scritto nel centenario del Manifesto futurista, e pubblicato in inglese nel 2011, il libro racconta come si è evoluta la percezione del futuro nel corso del Ventesimo secolo. Come abbiamo immaginato il futuro, come l'hanno immaginato gli artisti, i poeti, i filosofi? E come lo immaginiamo oggi? Oggi possiamo vedere gli spazi lontani, ma il tempo lontano nessuno lo vede più. Qualcuno a un certo punto annunciò che il futuro era finito. Ma il futuro non finisce mai. Semplicemente non siamo più capaci di immaginarlo. Il Ventesimo secolo era mosso dall'energia utopica proveniente dalle avanguardie culturali artistiche e politiche. Quell'energia sembra essersi esaurita. Tutto sembra essersi rovesciato, trasformato in forma distopica forse per eccesso di velocità, e nel futuro vediamo le ombre di un passato di barbarie e di miseria che credevamo sepolto. Quando ho scritto questo libro, nel mondo si stava appena spalancando quell'abisso in cui il capitalismo finanziario ha fatto precipitare l'Europa, per distruggere la civiltà sociale e per dare un esempio a quei territori del mondo in cui si stanno sviluppando le nuove economie di crescita. L'Europa, con la sua tradizione di democrazia e di benessere sociale, poteva diventare un pericoloso esempio per gli sfruttati di tutto il mondo. Distruggere l'Europa della solidarietà e del progresso, thatcherizzare l'Europa e ridurla a un deserto di miseria, precarietà e ignoranza è il progetto che il potere finanziario si è proposto e sta realizzando.
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