Tempo di lettura stimato:
6h 50m
Genere: Filosofia, Politica, Diritto
Editore: Feltrinelli
Anno: 1991
Lingua: Italiano
Rilegatura: Flessibile
Pagine: 205 Pagine
Isbn 10: 8807820005
Isbn 13: 9788807820007
Trama
Pubblicato nell'estate del 1764, trattato «Dei delitti e delle pene» diviene presto il simbolo di una battaglia ideologica in cui si riconosce senza esitazioni l'ala più avanzata dell'intellighenzia europea. Formalmente il libro assume come oggetto di analisi la situazione della legislazione criminale; in realtà è subito esplicita la volontà del Beccaria di estendere la critica a tutti gli aspetti di una società fondata sull'errore e sul pregiudizio. E l'opera partecipa in pieno al progetto elaborato dagli illuministi. Perché il Beccaria sa riplasmare con duttile assimilazione gli apporti del moderno pensiero, da Rousseau a Helvétius, da Hobbes a Montesquieu. Perfino le pagine più famose, quelle contro l'uso della tortura e il barbaro rito della pena di morte, non scaturiscono solo da istanze umanitarie, piuttosto da una stringente meditazione sui dati del vivere sociale, sui modi sempre vari con cui gli atti del potere statale penetrano nel tessuto del la psicologia collettiva. Il « Dei delitti e delle pene si ripropone cosi al lettore con una intatta carica di energia e di provocazione. Molti dei suoi moniti sui guasti prodotti da una cattiva amministrazione della giustizia risuonano con immutato vigore, grazie an- che a quella nettezza e originalità di scrittura che fanno di quest'opera un esemplare modello di polemica civile.
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