Biografia
Publio Virgilio Marone[1][2], noto semplicemente come Virgilio o Vergilio[3] (in latino: Publius Vergilius Maro[1], pronuncia classica o restituta: [ˈpuːblɪ.ʊs wɛrˈɡɪlɪ.ʊs ˈmaroː]; Andes (Mantova), 15 ottobre 70 a.C.[1] – Brindisi, 21 settembre 19 a.C.[1]), è stato un poeta romano, autore di tre opere, tra le più famose della letteratura latina: le Bucoliche[2][4] (Bucolica), le Georgiche[2][4] (Georgica), e l'Eneide[2][4] (Aeneis).
Al poeta vengono attribuiti anche una serie di componimenti giovanili, la cui autenticità è oggetto di dubbi e di complicate controversie, che si è soliti indicare in un'unica raccolta, nota col titolo di Appendix Vergiliana (Appendice Virgiliana[1]).
Virgilio, per il senso sublime dell'arte e per l'influenza che esercitò nei secoli, fu il massimo poeta di Roma[1], nonché l'interprete più completo e più schietto del grandioso momento storico che, dalla morte di Giulio Cesare, conduce alla fondazione del Principato e dell'Impero ad opera di Augusto[1].
L'opera di Virgilio, presa a modello e studiata fin dall'antichità, ha avuto una profondissima influenza sulla letteratura e sugli autori occidentali, in particolare su Dante Alighieri e la sua Divina Commedia, nella quale Virgilio funge anche da guida dell'Inferno e del Purgatorio.[2]
Fonte: Wikipedia