Riccardo Gualino (Biella, 25 marzo 1879 – Firenze, 6 giugno 1964) è stato un imprenditore, mecenate e collezionista d'arte italiano.
Divenuto dapprima un noto industriale attivo nel contesto nazionale e internazionale, si affermò anche come collezionista d'arte e grande mecenate in campo teatrale, musicale e divenne infine uno dei primi produttori cinematografici italiani.[1]Proveniente da un’agiata famiglia biellese, egli fu protagonista dell’economia italiana ed europea fin dai primi anni del Novecento e raggiunse una posizione apicale nel corso degli anni venti, fino a essere considerato uno degli industriali più influenti d’Europa e tra i più ricchi d’Italia.[1]Seppur non abbia mai osteggiato apertamente il fascismo, Gualino non prese mai posizione a favore del regime, a tal punto da assumere altresì atteggiamenti piuttosto critici nei confronti del governo dell’epoca, specialmente per quanto riguardava le scelte di politica economica.
Questo si rivelò uno dei principali motivi che lo videro costretto al confino sull’isola di Lipari nel 1931.[1]Gualino non prese parte alla Resistenza in prima persona, tuttavia è considerato un antifascista per l’importante sostegno economico che segretamente diede alla causa, a tal punto da ricevere i ringraziamenti ufficiali del presidente del Comitato Liberazione Nazionale Ivanoe Bonomi al termine del conflitto.[2] Fonte:Wikipedia