Biografia
Dopo aver trascorso l'infanzia e l'adolescenza in vari collegi svizzeri, negli anni sessanta si trasferisce a Roma, dove diventa intima amica della scrittrice austriacaIngeborg Bachmann e conosce alcuni tra i maggiori scrittori dell'epoca, come Thomas Bernhard. Dal 1968 vive a Milano, dove inizia la sua collaborazione con la casa editrice Adelphi. Con I beati anni del castigo, vince il premio Bagutta 1990. All'attività di narratrice affianca quella di traduttrice e saggista. Traduce Marcel Schwob, Thomas de Quincey, Robert Schumann e scrive su John Keats e Robert Walser. I suoi libri sono tradotti in diciotto lingue.
Ha scritto inoltre per il teatro Un tram che si chiama Tallulah, presentato nel 1975 al Festival dei Due Mondi di Spoleto (per la regia di Giorgio Marini) e nel 1984 a Lugano al Teatro La Maschera, per la regia di Alberto Canetta. Proleterka è stato scelto libro dell'anno nel 2003 dal Times Literary Supplement. Nel 2014 pubblica la raccolta di racconti Sono il fratello di XX, con la quale vince nel 2015 il Premio letterario internazionale Giuseppe Tomasi di Lampedusa.
Ha collaborato più volte con Franco Battiato alla stesura di alcuni testi, usando spesso lo pseudonimo di Carlotta Wieck. Un frammento tratto dal suo libro Le statue d'acqua è alla base del brano Hiver, inserito nell'album JukeBox del 1977 e dallo stesso libro provengono alcuni versi del testo di Le Aquile, in Patriots del 1980. In seguito collaborerà principalmente alla stesura dei versi in lingua tedesca per alcuni brani, tra i quali L'oceano di silenzio del 1988, Splendide Previsioni del 1996, Shackleton del 1998, e alla coda in italiano del brano di Battiato e Manlio Sgalambro La porta dello spavento supremo, intitolata Il sogno (2004).