Biografia
Fabrizio Cristiano De André, noto come Fabrizio De André (Genova, 18 febbraio 1940 – Milano, 11 gennaio 1999), è stato un cantautore italiano.
Considerato da molti critici musicali uno dei più importanti e influenti cantautori italiani,[7][8][9][10][11][12][13][14][15] è conosciuto anche con l'appellativo di Faber che gli dette l'amico Paolo Villaggio, con riferimento alla sua predilezione per i pastelli e le matite della Faber-Castell, oltre che per l'assonanza con il suo nome.[16]In quasi quarant'anni di attività artistica, De André ha inciso quattordici album in studio, più alcune canzoni pubblicate solo come singoli e poi riedite in antologie. Molti testi delle sue canzoni raccontano storie di emarginati, ribelli e prostitute, e sono considerate da alcuni critici vere e proprie poesie,[17] tanto da essere inserite in varie antologie scolastiche di letteratura già dai primi anni settanta[18][19] e da ricevere gli elogi anche di grandi nomi della poesia come Mario Luzi.[20]Fabrizio De André è per questo considerato anche uno dei maggiori poeti italiani del Novecento oltre che una figura di riferimento della canzone italiana, appellato talvolta come "il cantautore degli emarginati" o il "poeta degli sconfitti".[21][22][23][24][25][26][27] Ha venduto 65 milioni di dischi nella sua carriera, guadagnando un posto nella classifica degli artisti italiani di maggior successo[28]. La rivista Rolling Stone Italia, inoltre, ha inserito il suo disco Crêuza de mä al quarto posto nella classifica dei migliori album italiani.[29]Insieme a Bruno Lauzi, Gino Paoli, Umberto Bindi e Luigi Tenco è uno degli esponenti della cosiddetta Scuola genovese, un nucleo di artisti che rinnovò profondamente la musica leggera italiana.[30] È l'artista con il maggior numero di riconoscimenti da parte del Club Tenco, con sei Targhe e un Premio Tenco.
Nel 1997 gli venne conferito il Premio Lunezia per il valore musical-letterario del brano Smisurata preghiera.[31] La popolarità e l'alto livello artistico del suo canzoniere hanno spinto alcune istituzioni, dopo la sua morte, a dedicargli vie, piazze, parchi, teatri, biblioteche e scuole.[32]Di idee anarchiche e pacifiste,[33] è stato anche uno degli artisti che maggiormente hanno valorizzato la lingua ligure.[34][35][36] Ha affrontato inoltre, in misura minore e differente, altri idiomi,[37] come il gallurese[38] e il napoletano.[39] Durante la sua carriera ha collaborato con personalità della cultura e importanti artisti della scena musicale e culturale italiana, tra cui Elvio Monti, Gian Piero Reverberi, i New Trolls, Mina, Nicola Piovani, Giuseppe Bentivoglio, la Premiata Forneria Marconi, i Tazenda, Ivano Fossati, Mauro Pagani, Massimo Bubola, Álvaro Mutis, Fernanda Pivano e Francesco De Gregori.[40]
Fonte: Wikipedia