Tempo di lettura stimato:
11h 12m
Genere: -, Drammatico, Storici
Editore: Neri Pozza
Anno: 2020
Lingua: Italiano
Rilegatura: Brossura
Pagine: 336 Pagine
Isbn 10: 8854518077
Isbn 13: 9788854518070
Trama
1617, Norvegia nordorientale. In una funesta vigilia di Natale, il mare a Vardø si è improvvisamente sollevato e una folgore livida ha sferzato il cielo. Quando la tempesta si è acquietata, veloce com’era arrivata, le donne si sono raccolte a riva per scrutare l’orizzonte. Degli uomini usciti in barca non vi era nessun segno. Quaranta pescatori, dispersi nelle gelide acque del Mare di Barents. Alla ventenne Maren Magnusdatter, che ha perso il padre e il fratello nella burrasca, e a tutte le donne di Vardø non resta dunque che un solo compito: mettere a tacere il dolore e cercare di sopravvivere. Quando l’inverno allenta la presa e le provviste di cibo sono quasi esaurite nelle dispense, le donne non si perdono d’animo: rimettono le barche in mare, riprendono la pesca, tagliano la legna, coltivano i campi, conciano le pelli. Spinte dalla necessità, scoprono che la loro unità può generare ciò che serve per continuare a vivere. L’equilibrio faticosamente conquistato è destinato, però, a dissolversi il giorno in cui a Vardø mette piede il sovrintendente Absalom Cornet, un fosco e ambiguo personaggio distintosi, in passato, per aver mandato al rogo diverse donne accusate di stregoneria. Absalom è accompagnato dalla giovane moglie norvegese, Ursa, inesperta della vita e terrorizzata dai modi sbrigativi e autoritari del marito. A Vardø, però, Ursa scorge qualcosa che non ha mai visto prima: donne indipendenti. Absalom, al contrario, vede solo una terra sventurata, abitata dal Maligno. Un luogo ai margini della civiltà, dove una comunità di sole donne pretende di vivere secondo regole proprie.
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Le recensioni degli AccioBookers
The Yellow Witch 🌼
Recensito il 22/10/2023
Ho apprezzato molto la storia e la scrittura. Mi sarebbe piaciuto però che venissero approfondite tante cose: i personaggi innanzitutto, per comprenderli meglio e poi le dinamiche dei loro rapporti; le culture che vengono citate, come i sami. L'ho trovato bello ma con il ritmo sbagliato nelle varie fasi del libro: molto lento per buona metà e poi di colpo veloce.
Yleniauz89
Recensito il 23/10/2023
Lettura dell’ AccioBookClub di Ottobre.
⭐️⭐️⭐ ½
Ammetto che non è il genere di libro che di solito leggo, le streghe le vivo più con incantesimi e pozioni varie, sono tipa da fantasy, ma devo dire che non mi è stato indifferente. Man mano che leggevo ho trovato delle immagini molto potenti ed evocative e devo dire che in parecchie occasioni ho avuto la sensazione di essere lì con loro. Ho percepito il loro terrore, la loro l’angoscia ma anche la loro forza e il loro l’amore che riesce a sbocciare nonostante la paura.
La storia è ambientata un un tempo antico, ma a mio avviso è molto molto attuale.
Una storia sulle donne, per le donne, ma che anche gli uomini dovrebbero leggere.
Questo romanzo mi ha fatto riflettere molto sulla crudeltà umana, su come i potenti e gli estremisti riescono, non solo all’epoca ma ancora oggi, a plagiare le menti deboli, tutto in nome di un Dio che in modo così violento incita a distruggere il diverso.
Tu sei il male, un servo del demonio dice Dio,quindi devi morire.
Ho trovato interessante la presenza dei Sami, questo mi ha fatto molto riflette come durante i processi alle streghe in Norvegia, non furono uccise solo molte donne, ma anche uomini, un’altra conferma che il diverso non ha un sesso.
Non ho dato il massimo nel voto solo per motivi miei di gusto personale..non sempre ho amato lo stile di scrittura, nonostante la prima persona mi piaccia, la scrittrice non è riuscita piacermi del tutto, non so a volete sembrava perdersi in piccole cose, in più ho trovato che il finale e stato lasciato un po’ in sospeso.
Di sicuro è un libro che ho avuto piacere di leggere e che sicuramente farò viaggiare tramite Accio per farlo conoscere a più persone possibili.
Merita di essere letto.
Spacedone
Recensito il 27/10/2023
Il romanzo trae spunto da eventi reali. Le protagoniste della storia sono due donne, Maren e Ursa, le cui vite si intrecciano sullo sfondo dei primi processi contro le streghe a Vardø, un'isola della Norvegia, all'inzio del '600. Dal punto di vista storico il romanzo non ha grande valore: non ci sono approfondimenti sull'epoca, né sulla stregoneria e nemmeno sulla cultura sami che viene spesso ricordata dall'autrice. Dal punto di vista narrativo, il racconto è molto sbilanciato. I primi 2/3 del libro sono molto lenti e vengono usati per descrivere i vari personaggi e l'ambientazione, ma sono poveri di eventi. L'1/3 restante è molto frenetico e contiene sia lo svolgimento che la fine.
L'autrice utilizza uno stile molto coinvolgente ed è facile immedesimarsi nelle vicende grazie anche all'uso del presente. In particolare le similitudini utilizzate si sposano perfettamente all'ambientazione e allo spirito dei vari personaggi. Questi ultimi sono molto umani e spesso sono caratterizzati da una psicologia moderna che travalica il loro secolo. Se da un lato questo consente al lettore di oggi una maggiore immedisimazione, dall'altro farà storcere il naso a chi invece si aspetterebbe un affresco storico più accurato.
In definitiva Vardø. Dopo la tempesta la considero un'occasione sprecata: tanti spunti e personaggi interessanti, ma il tutto poteva essere scritto in modo più approfondito e bilanciato.
TheLibrarian
Recensito il 27/10/2023
✨ Vardø Dopo la tempesta ✨
Mmmmm non so cosa dire..
Un libro che mi ha fatto tornare alla mente il periodo in cui la mia vita e i miei studi (personali non scolastici) erano concentrati su questo..
storie di streghe, in ogni senso, storie di guerre, storie di crociate..
ma questo libro mi ha lasciato un po’ di tristezza..
Tristezza per le vite spezzate ma non raccontate, fondamentali ma senza spazio in questa storia..
Felice per il momento di “vita” delle due (ormai è consolidato) protagoniste..
ma la storia protagonista doveva essere un altra a parer mio..
Detto ciò..
mamma la odio, ma mi impietosisce il dolore con cui giunge alla consapevolezza della fine..
Sono contenta per Diina, mi sono ricreduta un po’ ma è una di quelle figure che avrei approfondito invece che lasciato andare..
Giustizia è stata fatta per il sovrintendente ma è stata troppo vorace come fine.. tutto troppo in fretta..
E Maren.. beh lei mi è piaciuta molto e secondo me è viva.. rivolta verso la montagna di cui ha preso il sentiero!
Bello!
Davvero bel libro ma a parer mio incompleto..
Troppo lento subito, troppo veloce alla fine
⭐️⭐️⭐️ e mezzo per me (che qui segno come 4 stelle)