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Sonno profondo (6)

Banana Yoshimoto

Genere: Racconti, Amore

Editore: Feltrinelli

Anno: 1994

Lingua: Italiano

Rilegatura: Non inserito

Pagine: 144 Pagine

Isbn 13: 9788807700477

Trama

Il libro raccoglie tre racconti: "Sonno profondo", "I viaggiatori della notte" e "Un'esperienza". Il primo ha per protagonista Terako, una giovane donna che trascorre la maggior parte del tempo in uno stato di sonno profondo da cui la sveglia solo lo squillo del telefono quando a chiamarla è il suo amante. Nella storia entrano poi un'amica, l'amante di Terako e la moglie di lui, in un continuo ondeggiare tra il sonno e la veglia, tra la vita e la morte. Anche in "I viaggiatori della notte" il centro della storia è un ménage à trois con momenti di tensione legati all'inquietante presenza di un giovane morto in un incidente. "Un'esperienza" vede la presenza di un medium che mette in contatto la protagonista con la sua amica morta.

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Le recensioni degli AccioBookers

_PAPAIA_

Ogni volta che leggo un libro non riesco mai a comprendere questo strano algoritmo dell'anima con cui questi arrivino tra le nostre mani in determinati periodi della nostra vita. Quella strana empatia tra autore e lettore, che si incrosta proprio dove hai necessità di tappare la perdita, con Banana Yoshimoto l'ho percepita già nel primo racconto. Un lieve senso di inettitudine ed incompletezza, lo stesso che accusiamo la mattina, sotto le coperte, quando la sveglia ci ricorda di essere belli e produttivi ma a sovrastarla sempre quel "ancora cinque minuti". E via così, lungo i tre racconti, quei minuti in più chiesti al mattino che ha l'oro in bocca, ad un fratello non più in vita o a chi piú abbiamo detestato. Quel torpore che ci tiene al sicuro dalle scelte, dalle verità e da noi stessi. Io non so ancora se le mie speranze abbianno smesso di essere il mio veleno, se riuscirò a fare pace con la mia Haru e quanto sia vero che le lacrime facciano guarire le persone ma è uno scritto da cui ho tratto serenità e la Yoshimoto ne sarebbe contenta.

Katelikki

Recensito il 03/06/2024

Il sonno di cui parla Banana Yoshimoto in queste tre storie non si riferisce al sonno fisico, del corpo, ma al sonno dell'anima.

La notte è il filo conduttore che unisce le protagoniste perché rispecchia il loro stato emotivo, il lutto che stanno affrontando.

Anche in situazioni così drammatiche come la perdita di un'amica, di un fratello, di un figlio o di un fidanzato, l'autrice ci dona la possibilità di continuare a vivere e la consapevolezza di essere in grado di farcela.

Io stessa mi sono rivista in almeno uno di questi racconti, ho assaporato l'amara rassegnazione nel non poter più vedere quella persona, non poterci più parlare, se non nei miei sogni, conscia del fatto che io crescerò, mentre lei rimarrà per sempre come l'ultima volta che l'ho vista.

Come si può pensare che il mondo va avanti lo stesso, senza accorgersi di quella perdita? Banana Yoshimoto ce lo dimostra, ci prende per mano e ci accompagna in un cammino fatto di resilienza e poi, sorridendoti, ti lascia lì, da sol* a contemplare ciò che hai imparato.