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Smith & Wesson (4)

Alessandro Baricco

Genere: Romanzo corale, Avventura

Editore: Feltrinelli

Anno: 2016

Lingua: Italiano

Rilegatura: Brossura

Pagine: 112 Pagine

Isbn 10: 8807887398

Isbn 13: 9788807887390

Trama

Smith ha elaborato un modo di prevedere il tempo basandosi sui ricordi della gente, e per il grande evento di domani – 21 giugno 1902 – ha inventato tutto il necessario. Wesson conosce il fiume meglio di chiunque altro, forse meglio anche di suo padre. Rachel Green, ventitré anni, giornalista, sarà la prima al mondo a lanciarsi nelle cascate del Niagara, e a uscirne viva. Un testo teatrale, un botta e risposta forsennato, un giro di carillon per uscirne più vivi di prima.

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Le recensioni degli AccioBookers

alessiapaoli

A dir poco spettacolare.

Anna Carle

Recensito il 09/01/2023

Vorrei vederlo a teatro

_elescarn

Recensito il 13/04/2023

“Quel che avrei potuto dirle, per aiutarla, l'ho capito solo più tardi ripensando a quel giorno, al suo salto, alla sua follia. Le avrei dovuto dire che tanti saltano nello stesso modo via dalla loro vita, oltre se stessi, rischiando tutto per sentirsi davvero vivi. Avrei dovuto dirle che tutti lo fanno chiusi nelle loro paure, chiusi dentro la botte mefitica delle loro paure. Un posto piccolissimo, molto nero, dove sei solo, e fai fatica a respirare. Non c'è nulla che si possa fare per cambiare le cose e già si è fortunati se qualcuno ha avuto per noi l'attenzione di mettere una piccola musica, là dentro; o se capita di avere un amico ad aspettarci in un'ansa del fiume per riportarci a casa, in una qualche casa. Questo, le avrei dovuto dire. Invece solo la strinsi fra le mie braccia, e non fui capace di dire niente. […] Si semina, si raccoglie, e non c'è nesso tra una cosa e l'altra. Ti insegnano che c'è, ma... non so, io non l'ho mai visto. Accade di seminare, accade di raccogliere, tutto li. Per questo la saggezza è un rito inutile e la tristezza un sentimento inesatto, sempre. Seminammo con cura, tutti, quella volta, seminammo immaginazione, e follia e talento. Ecco cosa abbiamo raccolto, un frutto ambiguo: la luce bella di un ricordo e il privilegio di una commozione che per sempre ci renderà eleganti, e misteriosi. Voglia il cielo che questo basti a salvarci, per tutto il tempo che ci sarà dato, ancora.” (pag 98)