Harold Bloom (New York, 11 luglio 1930 – New Haven, 14 ottobre 2019) è stato un critico letterario statunitense, divenuto una figura nota al grande pubblico negli anni Novanta, quando pubblicò la sua opera The Western Canon nel 1994, ponendosi al centro di un dibattito sull'eredità dei classici, chiamato guerra dei canoni.
Nato a New York, figlio di Paula (Lev) e di William Bloom, suo padre era nato ad Odessa e sua madre vicino a Brest Litovsk[1]. Ha vissuto nel South Bronx.[2][3] È stato educato come un Ebreo ortodosso in una famiglia in cui si parlava yiddish, ha studiato letteratura ebraica[1] ed ha imparato l'inglese all'età di sei anni[4].
Fra i più influenti critici letterari statunitensi, è divenuto professore emerito all'Università di Yale, dove era stato Sterling Professor of the Humanities and English (Discipline Classiche), il più alto rango accademico di quell'Ateneo. In precedenza era stato Berg Professor di Lingua e letteratura inglese alla New York University. Dal 1959 ha scritto più di quaranta libri: venti di critica letteraria, diversi libri in cui discute di religione e un romanzo. Ha curato la pubblicazione di centinaia di antologie, scritto saggi e prefazioni ad altre centinaia di edizioni di opere letterarie, in versi e in prosa.