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Genere: Vermeer, Jan,
Editore: Elliot
Anno: 2012
Lingua: Italiano
Rilegatura: Brossura
Pagine: 58 Pagine
Isbn 13: 9788861923218
Trama
Secondo Sylvie Germain, Vermeer è il vero iniziatore della pittura borghese. I suoi quadri, pur essendo debitori del Rinascimento e della storia del suo paese, o forse proprio per questo, non intendono narrare nulla. Egli mostra, presenta, riflette. E i suoi ritratti non sono veri ritratti. Ci presentano uomini e soprattutto donne senza storia e senza nome. La specificità della sua pittura è d'essere fatta di luce, una luce che ha come obiettivo rendere visibile l'invisibile, rendere presente l'assenza. Perché è la luce che, venendo da altrove, fa irruzione nel mondo chiuso delle dimore, esalta la materia dei volti, delle figure, degli oggetti ma, soprattutto, diviene, nello stesso tempo, messaggera di questo altrove, messaggera d'infinito. In questa prospettiva, la scrittrice francese analizza alcuni celebri dipinti del maestro di Delfi, grande discepolo della luce, fonte inesauribile di ispirazione.
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