Tempo di lettura stimato:
13h 4m
Editore: Adelphi
Anno: 2007
Lingua: Italiano
Rilegatura: Brossura
Pagine: 392 Pagine
Isbn 13: 9788845922343
Trama
Questo non è un libro di viaggio, "categoria insulsa" esordisce Brace Chatwin nell'introduzione. Piuttosto, un romanzo nel senso migliore, qualcosa di nuovo e fresco: la storia della liberazione dalla claustrofobia di un'esistenza trascorsa a New York durante la seconda guerra mondiale. Fuggita dalla Francia negli Stati Uniti all'inizio del conflitto, Sybille Bedford sente d'improvviso il bisogno di ripartire, di parlare un'altra lingua, di mangiare cibo diverso, di trovarsi in un paese dal lungo e fosco passato ma quasi privo di un presente. La scelta cade sul Messico. "Cieca al luogo comune" - sono ancora parole di Chatwin -, la Bedford non attinge al repertorio dello scrittore in trasferta, non si abbassa alla satira, non è "spiritosa", non pontifica. Il risultato è una miriade di sorprese, di delizie a ogni pagina, a ogni passo. Lo spirito nomade ereditato dalla madre e il raffinatissimo gusto di ascendenza paterna si coniugano per regalarci un vero "libro delle meraviglie", una miniera di scorci storici e geografici colti da un'angolazione inedita che "tocca la verità". L'orecchio assoluto per la conversazione capta, negli scambi fra anglo-americani e messicani, surreali sfumature d'incomprensione, che raggiungono vertici di ilare nonsenso. Partita dalle "splendide Terme di Caracalla della Grand Central Station", Sybille Bedford finirà, nei panni di quell'animale sacro che è l'ospite, in casa dell'incredibile personaggio che dà il titolo al volume.
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