Tempo di lettura stimato:
8h 30m
Genere: Letteratura,
Editore: Iperborea
Anno: 2018
Lingua: Italiano
Rilegatura: Brossura
Pagine: 255 Pagine
Isbn 10: 8870914917
Isbn 13: 9788870914917
Trama
Tu lo hai detto è un racconto imponente e poetico, di amore e tradimento, un grande romanzo dedicato a Ted Hughes e Sylvia Plath, una delle coppie più note della storia letteraria del Novecento.
Americana di nascita, figlia di immigrati tedeschi, Sylvia Plath si trova in Inghilterra con una borsa di studio quando conosce Ted Hughes: il loro è un amore immediato e dirompente che fin dall’inizio sembra proiettarli in una sfera magica: si sposano quasi subito, fanno due figli, e insieme vivono anni di grande lavoro e creatività, un’intesa e una simbiosi perfetta nella quale la vita, la poesia e l’arte sono inestricabilmente intrecciate. Ma all’improvviso tutto precipita e dopo essere stata tradita e lasciata da Ted, Sylvia si suicida in una fredda giornata di novembre del 1963 mettendo la testa nel forno, quando aveva poco più che trent’anni. Lei viene subito considerata una santa e una martire, lui un traditore, un assassino – un’etichetta impietosa che gli rimarrà addosso per il resto della vita.
Con una prosa vibrante, misurata e fascinosa, e una voce che suscita grande empatia Connie Palmen fa raccontare a lui la sua verità: Ted Hughes, il marito, il colpevole, il poeta che ha mantenuto un religioso silenzio su Sylvia fino a poco prima della sua morte nel 1998, quando pubblica Birthday Letters. Il risultato è un monologo doloroso e struggente, commosso ma sempre dignitoso di un uomo fragile che sa di avere fallito ed è in lotta con il senso di colpa e con l’incapacità di capire fino in fondo quegli avvenimenti. In una lettera alla madre di Sylvia Ted scriverà: «Non voglio mai essere perdonato.»
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Le recensioni degli AccioBookers
Stefi
Recensito il 24/08/2023
La storia di Sylvia Plath e Ted Hughes, narrata dal punto di vista di quest'ultimo è ben scritta. Affascinante i discorsi sulla poesia e sulla letteratura, piacevole la ricostruzione biografica dai due grandi autori ma ho trovato fastidioso il punto di vista così parziale di Hughes, so che questo era l'intento dell'autrice però secondo me in alcuni momenti il trattamento riservato a Sylvia era un po' ingiusto.