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Trilogia della città di K (62)

Agota Kristof

Genere: Letteratura,

Editore: Einaudi

Anno: 2014

Lingua: Italiano

Rilegatura: Non inserito

Pagine: 384 Pagine

Isbn 10: 8806219308

Isbn 13: 9788806219307

Trama

Quando "Il grande quaderno" apparve in Francia a metà degli anni Ottanta, fu una sorpresa. La sconosciuta autrice ungherese rivela un temperamento raro in Occidente: duro, capace di guardare alle tragedie con quieta disperazione. In un Paese occupato dalle armate straniere, due gemelli, Lucas e Klaus, scelgono due destini diversi: Lucas resta in patria, Klaus fugge nel mondo cosiddetto libero. E quando si ritroveranno, dovranno affrontare un Paese di macerie morali. Storia di formazione, la "Trilogia della città di K" ritrae un'epoca che sembra produrre soltanto la deformazione del mondo e degli uomini, e ci costringe a interrogarci su responsabilità storiche ancora oscure.

Altre edizioni

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Le recensioni degli AccioBookers

Utente eliminato

inquietante. mi è piaciuto molto

Erikacuoreadelica

Recensito il 04/05/2023

Libro che salva dal blocco del lettore, scrittura tagliente che tiene incollata alle pagine!

milly07

Recensito il 08/05/2023

Penso che questo sia uno di quei libri da leggere almeno una volta nella vita.

Il libro si divide in 3 parti che presentano ciascuna uno stile di scrittura diverso e sopratutto una parte della vita dei protagonisti diversa. 

La prima di queste è estremamente cruda e disturbante, labbro leporino ha abitato i miei incubi per un bel po' di notti. Ero quasi pronta ad abbandonare la lettura, poi però la curiosità ha prevalso e quindi sono riuscita a concluderla. 

La seconda parte è decisamente meno disturbante e più introspettiva, uno dei due gemelli protagonisti ci viene descritto in tutte le sue sfaccettature, rendendolo così un personaggio altamente interessante.

La terza e ultima parte mi ha lasciato con un senso di confusione e vuoto totale. Non si riesce a capire quale dei due gemelli stia raccontando i fatti e questo ti disorienta tantissimo.

In generale la scrittura mi è piaciuta molto e grazie ai capitoli cortissimi il libro scorre benissimo, sicuramente bisogna trovare il momento giusto per leggere questo libro per poterlo apprezzare e a prescindere dalla crudezza del linguaggio e degli argomenti trattati consiglio vivamente la lettura.

La biblioteca di Marghe

Recensito il 11/05/2023

La seconda guerra mondiale imperversa nelle vie di una piccola cittadina del nord Europa, due gemelli di 5 anni Klaus e Lucas stanno scappando con la loro mamma che li porta in una vecchia casa ai confini della cittadina, la casa che scopriranno essere della loro nonna, una vecchia contadina che tutti in paese chiamano “la strega” e che non avevano mai visto prima. La nonna li fa lavorare tutto il giorno all’orto, alla cura del bestiame, i suoi “figli di cagna” così li chiama, imparano presto cosa significa guadagnarsi il pane con il sudore della fronte e crescono con dei valori totalmente distorti e senza amici. L’unica valvola di sfogo è il loro grande quaderno dove scrivono e scrivono tutto ciò che gli accade, i loro pensieri, i loro desideri che tengono nascosti a tutti. Arriverà un giorno però nel quale i due, che sono sempre stati un tutt’uno, si separeranno per vivere ognuno la propria vita per poi ritrovarsi dopo moltissimi anni totalmente diversi e quasi estranei con ormai un unico punto in comune: la passione per la scrittura diventata un lavoro per uno e un’ossessione per l’altro.

Difficile per me dare un giudizio di questo libro che in realtà è una trilogia di libri scritti a distanza di anni: la scrittura infatti è diversa per ognuno dei tre: il primo indubbiamente non mi è piaciuto nella narrazione molto schematica con una grammatica quasi infantile sicuramente voluta; il secondo ed il terzo sono maggiormente descrittivi e colloquiali ma la storia mi è rimasta poco comprensibile fino quasi alle ultime pagine per poi lasciarmi tutto sommato interdetta. Dó tre stelle perché in fin dei conti lo posso considerare mediocre.

ValeMusto

Recensito il 17/06/2023

Strepitoso, a tratti inquietante con un finale col botto.