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Tre gocce d'acqua (1)

Valentina D'Urbano

Editore: Mondadori

Anno: 2022

Lingua: Italiano

Rilegatura: Brossura

Pagine: 368 Pagine

Isbn 13: 9788804747215

Trama

Celeste e Nadir non sono fratelli, non sono nemmeno parenti, non hanno una goccia di sangue in comune, eppure sono i due punti estremi di un'equazione che li lega indissolubilmente. A tenerli uniti è Pietro, fratello dell'una da parte di padre e dell'altro da parte di madre. Pietro, più grande di loro di quasi dieci anni, si divide tra le due famiglie ed entrambi i fratellini stravedono per lui. Celeste è con lui quando cade per la prima volta e, con un innocuo saltello dallo scivolo, si frattura un piede. Pochi mesi dopo è la volta di due dita, e poi di un polso. A otto anni scopre così di avere una rara malattia genetica che rende le sue ossa fragili come vetro: un piccolo urto, uno spigolo, persino un abbraccio troppo stretto sono sufficienti a spezzarla. Ma a sconvolgere la sua infanzia sta per arrivare una seconda calamità: l'incontro con Nadir, il fratello di suo fratello, che finora per lei è stato solo un nome, uno sconosciuto. Nadir è brutto, ruvido, indomabile, ha durezze che sembrano fatte apposta per ferirla. Tra i due bambini si scatena una gelosia feroce, una gara selvaggia per conquistare l'amore del fratello, che preso com'è dai suoi studi e dalla politica riserva loro un affetto distratto. Celeste capisce subito che Nadir è una minaccia, ma non può immaginare che quell'ostilità, crescendo, si trasformerà in una strana forma di attrazione e dipendenza reciproca, un legame vischioso e inconfessabile che dominerà le loro vite per i venticinque anni successivi. E quando Pietro, il loro primo amore, l'asse attorno a cui le loro vite continuano a ruotare, parte per uno dei suoi viaggi in Siria e scompare, la precaria architettura del loro rapporto rischia di crollare una volta per tutte. Al suo settimo romanzo, Valentina D'Urbano si conferma un talento capace di calare i suoi personaggi in un'attualità complessa e contraddittoria, di indagare la fragilità e la resilienza dei corpi e l'invincibilità di certi legami, talmente speciali e clandestini da sfuggire a ogni definizione. Come quello tra Celeste e Nadir, che per la lingua italiana non sono niente, eppure in questa storia sono tutto.

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Le recensioni degli AccioBookers

Stefi

Recensito il 26/02/2024

Questo è uno di quei libri che mi fanno bruciare il sugo. È proprio giusto usare questa metafora di una mia cara amica per esprimere l'ossessione che questo libro mi ha suscitato.

Lacrime amare, rabbia, empatia e senso di perdita, queste sono le sensazioni più intense che ho provato durante la lettura. Bellissimo!

"Come faccio a ricordarmi queste cose, come riesco a rievocare la sensazione tattile? È che la memoria funziona così, rispedisce indietro l'attimo esatto, l'ultimo particolare. Succede che ricordi perfettamente dove sono state le tue mani, l'ultima volta che hai toccato qualcuno che se n'è andato, che t'ha lasciato solo un cratere."