Tempo di lettura stimato:
12h 28m
Genere: Fantasy,
Editore: Delacorte Press
Lingua: Inglese
Rilegatura: Flessibile
Pagine: 374 Pagine
Isbn 10: 0385737955
Isbn 13: 9780385737951
Trama
EVERYTHING IS GOING TO CHANGE....
When Thomas wakes up in the lift, the only thing he can remember is his first name. He has no recollection of his parents his home, or how he got where he is. His memory is empty.
But he's not alone. When the lift's doors open, Thomas finds himself surrounded by kids who welcome him to the Glade,a large expanse enclosed by stone walls.
Just like Thomas, the Gladers don't know why or how they got to the Glade. All they know is that every morning, for as long as anyone can remember, the stone doors to the maze that surrounds them have opened. Every night, for just as long, they've closed tight. Every thirty days a new boy is delivered in the lift. And no one wants to be stuck in the maze after dark.
The Gladers were expecting Thomas's arrival. But the next day, a girl is sent up- the first girl ever to arrive in the Glade. And more surprising yet is the message she delivers. The Gladers have always been convinced that if they can solve the maze that surrounds the Glade, they might find their way home... wherever that may be. But it's looking more and more as if the maze is unsolvable.
And something about the girl's arrival is starting to make Thomas feel different. Something is telling him that he might just have some answers- if he can only find a way to retrieve the dark secrets locked within his own mind.
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Le recensioni degli AccioBookers
Valeria
Ho letto Divergent, e mi è piaciuto. Ho letto Hunger Games, e l'ho adorato. Ma credo che The maze runner sia nettamente superiore ad entrambi. Le qualità tecniche di Hunger Games (che mancano a Divergent) e l'adrenalina di Divergent (che invece manca in Hunger Games) hanno creato un mix veramente ma veramente fantastico, un libro che ho letto tutto d'un fiato e di cui mi è piaciuto quasi tutto. La trama, nella sua semplicità, è accattivante e ben strutturata; i personaggi sono carinissimi e divertenti; il mistero di fondo veramente intrigante (e spesso e volentieri mi ha anche angosciato) e la scrittura, nonostante non sia proprio eccellente, non è proprio male, considerati gli standard degli Young Adult. L'unica cosa che mi atterrisce leggermente è la possibilità di rimanere delusa dai seguiti: ormai ( SPOILER ) i personaggi sono usciti dal labirinto e mi chiedo come l'autore strutturerà il continuo della saga ( FINE SPOILER ) Cosa mi è piaciuto - I personaggi . Penso siano le cose che più ho adorato del libro. Capita sempre di trovare, in un romanzo, un personaggio antipatico o che troviamo classico. In The Maze Runner non è successo. Ho amato il protagonista, Thomas, e il suo essere battagliero e speranzoso. La sua voglia di combattere e di non arrendersi mi hanno molto colpito, considerando la situazione nella quale si trovano questi ragazzi. Ho apprezzato molto anche Minho, che invece fa l'esatto contrario di Thomas: si abbatte facilmente e perde la speranza immediatamente, ma di lui ho amato moltissimo la lealtà e la fiducia che dà al protagonista. Alby e Gally, i "cattivi" della situazione, non mi hanno ispirato odio, ma soltanto compassione. Mi sono resa conto che molte volte (e lo noterete facilmente) erano succubi di qualcosa di superiore e il loro essere comandati mi ha rattristato, anche perché erano tra le personalità che più spiccavano nella Radura (e che più potevano contribuire a superare il Labirinto). Su Chuck dico solamente che è la dolcezza fatta a persona. Il mio preferito è senz'altro Newt, però. Ho sperato per tutto il libro che a lui non accadesse nulla (considerata la direzione che il romanzo aveva preso) e per questo ringrazio l'autore per non averlo ucciso. Penso che caratterialmente sia molto sottovalutato, io l'ho trovato saggio, sicuro e secondo me un capo migliore di Alby. A volte era davvero dolcissimo <3 _ <3 - NON C'è UNA STORIA D'AMORE!!! . Sì, avete letto bene, non c'è una storia d'amore! Nella Radura sono tutti ragazzi (penso che esista un altro esperimento simile con un labirinto dove ci sono solo ragazze). All'improvviso arriva Teresa, abbastanza odiata un po' da tutti e una ragazza tosta e decisa. Abbiamo l'accenno di una storia d'amore, l'autore fa pensare che, nei prossimi libri, succederà qualcosa tra Teresa e Thomas, ma per il momento la questione è rimasta marginale ed è stata veramente poco toccata, e questa cosa l'ho apprezzata tantissimo, considerato l'andazzo di molti Young Adult. - L'emozione, l'adrenalina, il fangirling . Non sono una tipa che parla, urla o sclera davanti i libri. Leggo e basta, mentre il cuore mi batte forte durante le ultime pagine e facendo scorrere le lacrime quando la morte di un personaggio mi scuote. Eppure The Maze Runner mi ha spinto a fangirlare come non avevo mai fatto, parlando da sola (in realtà parlavo con i personaggi: se mi avessero ascoltato avrebbero trovato l'uscita del Labirinto moooolto prima), seguendo impaziente tutte le vicende e coinvolgendomi nel mistero, costringendomi a trovare una soluzione al Labirinto. - Il linguaggio "futuristico" . Mi sono ritrovata in alcuni libri, qualche volta, davanti linguaggi particolari e potenzialmente "futuristici", parole di tipo fantasy utilizzate come se fossero innovazioni o cose d'avanguardia, ma che in realtà si rivelavano semplicemente dei totali ploff (se non avete capito il concetto, leggete Shatter Me). Qui, invece, ho trovato la terminologia azzeccatissima e le nuove parole anche divertenti. Esse vengono utilizzate, però, soltanto nel linguaggio diretto, per evidenziare la nuova società ideata nella Radura. Cosa non mi è piaciuto o mi ha lasciato un po' perplessa - Lo sviluppo della trama . Penso che sotto questo punto di vista il romanzo abbia perso un po'. La storia del Labirinto e il mistero da risolvere sono interessanti, ma avrei preferito che fosse stato dato più spazio al Labirinto stesso, che i protagonisti vi passassero più tempo e che la risposta fosse lì, che ci fosse un'uscita. La trovata della Scarpata mi è piaciuta, ma ripeto che il Labirinto avrebbe dovuto avere un ruolo più marcato, sarebbe dovuto essere il protagonista. Ad un certo punto del romanzo si comincia a capire che la soluzione va trovata nella Scarpata. - Teresa e i personaggi secondari . Dico solamente che questo personaggio poteva essere approfondito di più. È interessante, ma l'autore l'ha lasciata un po' da parte. Anche i personaggi secondari sono stati abbandonati e solo abbozzati, James Dashner ha dato fin troppa importanza ai personaggi principali e non si è curato degli altri. - Le descrizioni . A volte non si capiva cosa l'autore stesse cercando di descrivere. Ad esempio, non ho capito proprio come sono fatti i Dolenti (se non che hanno dei pungiglioni che escono e rientrano nel corpo). Alla fine leggere The Maze Runner è stata un'ottima scelta, e nonostante ci siano delle cose che comunque mi hanno lasciata un po' perplessa trovo che questo sia un ottimo inizio. Spero di non dovermi ricredere con i seguiti.