The Final Empire (Mistborn, #1) (0)

Nell'Ultimo Impero vige una crudele tirannia: gli skaa sono trattati da schiavi e hanno ormai perso la voglia di ribellarsi. Finché non insorge Kelsier, un Mistborn che, dopo l'incontro con la talentuosa Vin, decide di prendere in mano le redini della rivolta skaa. Sono ormai molti anni che mi sono allontanata dal genere fantasy più classico del termine e, sinceramente, non speravo più di riuscire a trovare qualcosa che mi ispirasse abbastanza da convincermi a riprenderlo. Finché nel 2016 non lessi Il Ritmatista. Mi innamorai talmente tanto dello stile di Sanderson che la prima cosa che feci dopo, fu procurarmi il primo volume della serie Mistborn, l'opera di Sanderson di cui avevo sentito di più parlare. Ho aspettato un po' per leggere L'ultimo Impero per via della mole ma, adesso che l'ho finito, me ne sono pentita. Non è meraviglioso quando aspetti tanto per leggere un libro e questo si rivela assolutamente magnifico? Avevo già intuito che Sanderson avesse un vero talento del costruire universi e mitologie per i suoi libri, ma con questa storia ha raggiunto livelli incredibili (e mi hanno detto che non è nemmeno la sua opera migliore!). Il mondo di Mistborn è grande, e il libro è pieno di descrizioni che ci permetto di vederlo, sentirlo e odorarlo. L'Allomanzia, la "magia" che Sanderson ha creato per questa saga, mi ha conquistato. L'idea di legare un "potere" a un metallo mi affascina molto. Ero un po' perplessa per il fatto che il metallo, o meglio la polvere di metallo, dovesse essere ingerita perchè i poteri da Allomante si attivino... ma ci ho passato subito sopra perchè ero totalmente presa dalla storia. E poi Sanderson è talmente tanto minuzioso nelle descrizioni e spiegazioni che un solo piccolo dettaglio non riesce a rovinare di certo la magia! La storia è davvero ricca: di cultura, di leggende, di mitologia e di personaggi, tutti incredibilmente attraenti e affascinanti. Kelsier su tutti. Vin sarà anche la protagonista ufficiale della saga ma è Kelsier che permette alla storia di iniziare ed andare avanti. Ed è indubbio che sia il personaggi su cui Sanderson abbia messo più impegno della caratterizzazione, permettendogli di avere molte sfaccettature e rendendolo la perfetta definizione di un Antieroe. Tanto da ritrovarti, tu lettore, in diverse occasioni a non essere d'accordo sulle sue scelte. Con questo discorso non voglio certo sminuire il personaggio di Vin, che ho comunque apprezzato come protagonista, sopratutto per l'eccezionale evoluzione che ha fatto con l'andare della storia. Certo, mi sarebbe piaciuta vederla maggiormente in "azione"... infatti mi sembra che da questo punto di vista ci sia stato più movimento solo nell'ultima parte della storia. Il finale è stato totalmente inaspettato e di certo aprirà tantissime nuove possibilità per il secondo volume. Per riassumere il tutto direi che è ormai più che evidente che questa lettura mi ha soddisfatta in pieno e che ormai metto in Sanderson tutte le mie speranze per questo genere letterario.