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Genere: Teatro antico,
Editore: Carocci
Anno: 2005
Lingua: Italiano
Rilegatura: Brossura
Pagine: 194 Pagine
Isbn 13: 9788843032914
Trama
L'invenzione del teatro e della drammaturgia costituisce una delle eredità irrinunciabili che l'Occidente moderno ha attinto dalle antiche civiltà dei greci e dei latini. Ad Atene, tra il VI e il IV secolo a.C. si assiste all'ascesa, allo splendore e al declino di una stagione fertile di autori e attori, in un tempo in cui il fenomeno teatrale si carica di inedite valenze sociali, politiche e rituali. È l'età d’oro del V secolo, quando nella figura del drammaturgo si riassumono le competenze del poeta, del musicista, del coreografo, dell'interprete e del metteur en scène. I tragediografi e i commediografi romani assimilano l'esperienza spettacolare attica e vi conferiscono l'impronta della propria creatività, nel contesto di un universo civico e religioso profondamente mutato rispetto a quello ateniese. La miglior fortuna della commedia si accompagna all'ampio seguito di cui godono, anche oltre il tramonto del teatro letterario, forme spettacolari autonome dal domino della parola drammatica, come la farsa, il mimo, il pantomimo. Focalizzando l'interesse soprattutto sulle personalità e sui generi di maggior rilievo, il libro intende proporre un panorama esauriente della teatralità greca e romana, che presta attenzione sia all'aspetto drammaturgico sia al momento della messinscena.
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