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Saggi elisabettiani (1)

T.S. Eliot

Editore: Bompiani

Anno: 1965

Lingua: Italiano

Rilegatura: Flessibile

Pagine: 189 Pagine

Trama

I Saggi Elisabettiani primeggiano nella critica anglosassone e hanno una parte importante in quella vera e propria "rivoluzione" del gusto che T. S. Eliot, scrittore finissimo, pocта massimo del Novecento, ha, con altri critici moderni, pro mosso e propagandato. Molte figure della poesia romantica e, piú indietro, della tradizione miltonica hanno perso, per intervento di Eliot, l'alone prestigioso che le avvolgeva; nuovo spicco hanno invece ricevuto altri momenti della poesia inglese: quello del dramma elisabettiano e ancor piú del dramma giacobita; quello della poesia metafisica; quello rappresentato da John Dryden. Ne è venuto un nuovo canone, una nuova linea di "tradizione" poetica, che spinta indietro arriva sino a Dante, e in avanti sino ai poeti simbolisti francesi. In questo quadro i saggi sui grandi autori e sulle opere drammatiche dell'età elisabettiana hanno una posizione centrale. Da Webster a Tourneur, a Middleton, a Ben Jonson, a Ford; da Marlowe, offuscato dal nascente astro di Shakespeare, all'influenza dell'antico stoicismo sul massimo tragico moderno; dalla tecnica di quel teatro ai pensieri che lo sostengono e agli affetti che lo muovono, dalle sue abilità alle sue deficienze, Eliot sottolinea per noi con un tratto esperto i momenti e gli aspetti essenziali; e noi, guidati da quella mano sicura, impariamo a vedere con altri occhi un mondo poetico e culturale che fu tra i maggiori dell'età moderna.

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