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Quattordici giorni. (0)

Un viaggio all'interno del sistema

Christian Sciatt

Genere: Medicina,

Editore: Echos

Lingua: Italiano

Rilegatura: Flessibile

Pagine: 114 Pagine

Isbn 10: 8898824424

Isbn 13: 9788898824427

Trama

Bastano dei ricordi, un foglio di carta e una matita per cambiare prospettiva. Ed ecco che il chirurgo diventa un manovale pieno si sé, la morte una scocciatura di fogli da compilare, l'ambulatorio una catena di montaggio, la sala operatoria una macelleria di carne umana, il paziente un numero da dimettere al più presto evitando possibilmente un coinvolgimento legale. La medicina smitizzata, enucleata del suo aspetto vocazionale. Il paziente visto dalla parte del medico disilluso, stufo di dover visitare malati immaginari e spazientito nel vedersi attorno più amministrativi che colleghi. Non è tutto nero però. C'è spazio per momenti divertenti, per l'amicizia e per l'amore. La solitudine fa da sfondo a questa carrellata di ricordi, scritti da un vecchio murato vivo in quello che ora chiamano "lungodegenza" ma che non è altro che la sala d'aspetto della morte.

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libridimarmo

“Quattordici giorni – Un viaggio all’interno del Sistema” è quel che sembra, ma anche di più. Due linee temporali unite dalla stessa persona, dallo stesso individuo: nel passato, un entusiasta studente di medicina che realizza i propri sogni. Nel presente, un anziano malato, consapevole del poco tempo che gli resta; tra visite sporadiche di familiari e confessioni, si dedica alla scrittura delle sue memorie, con tono scanzonato. La sintesi perfetta tra Medico e Malato, che, nella sua esperienza, non sono mai stati – realmente – distanti. Entrambi inghiottiti in un turbine di burocrazia, lasciati soli a se stessi in un mare di indifferenza. Se il giovane (e successivamente adulto) medico si aggrappava al futuro, sperando di fare la differenza, il vecchio è solo un individuo che il futuro l’ha affrontato e ne è rimasto deluso. Delusione che non deriva dalla propria incompetenza, ma da quella del Sistema, che lo ha accolto solo per costringerlo a diventare solo un altro ingranaggio del meccanismo. Il Sistema in question vede i pazienti come numeri, i malati come letti da sgombrare il prima possibile, a cui somministrare cure solo perché una vita salvata equivale ad un’altra tacca sulla propria cintura. Meravigliosamente ironica l’introduzione con il “Giuramento di Ippocrate”, inno alla devozione totale al paziente. Notevole come il meccanismo che colpisce il Medico-poi-Malato non abbia pietà neanche di noi, lettori e fruitori. Se, infatti, ci sembrerà di essere gli uditori delle memorie, scopriremo che così non è. Ci toglie così anche quella piccola parte che pensavamo di avere, lasciandoci inermi. Sciatt ci gioca uno scherzo, per non farci adagiare troppo, per ricordarci di non essere speciali. Un libro provocatorio, che non ha paura di indicare le mancanze e le falle di un Sistema che, nel bene e nel male, ci comprende tutti.