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Genere: Italia-Storia, Naufragi
Editore: De Agostini
Anno: 2010
Lingua: Italiano
Rilegatura: Rilegato
Pagine: 175 Pagine
Isbn 13: 9788851114503
Trama
Il 25 ottobre 1927 poco lontano dalle coste del Brasile si inabissa il Principessa Mafalda, una delle più grandi e prestigiose navi passeggeri italiane. Cosi importante da portare il nome della secondogenita di Re Vittorio Emanuele III. Vent'anni prima una nave gemella, il Principessa Jolanda (dal nome della primogenita dei sovrani) era addirittura affondata il giorno stesso del varo, davanti ai cantieri di Riva Trigoso. Incidente? Errore? Qualcuno parlò - e se ne riparlerà anche per il Mafalda - persino di sabotaggio. Ma come mai del disastroso naufragio nelle acque dell'Oceano Atlantico non si sa quasi nulla? Registrò un numero di vittime dieci volte superiore a quello dell'Andrea Doria ma i suoi 314 morti - gran parte dei quali emigranti settentrionali in cerca di una nuova vita in Sudamerica furono rapidamente dimenticati. Il fatto è che non potevano essere "raccontati": ragioni politiche ed esigenze commerciali indussero infatti a nascondere le responsabilità, concentrando le attenzioni sull'eroismo del comandante e dell'equipaggio. Cento storie nella storia si intrecciano come in un romanzo, compreso un misterioso tesoro in monete d'oro, scomparso forse appena prima del naufragio, avvenuto con l'analogia dell'orchestra che suona mentre la nave affonda, proprio come sul Titanic... La tragica sequenza non si interrompe con il Mafalda. L'epilogo si ebbe nel 1944, quando la Principessa che aveva dato il nome alla nave morì in un campo di concentramento.
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