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Perché il clima siamo noi
Jonathan Safran Foer
Genere: Clima,
Editore: Guanda
Anno: 2019
Lingua: Italiano
Rilegatura: Brossura
Pagine: 320 Pagine
Isbn 13: 9788823521216
Trama
Qualcuno si ostina a liquidare i cambiamenti climatici come fake news, ma la gran parte di noi è ben consapevole che se non modifichiamo radicalmente le nostre abitudini l'umanità andrà incontro al rischio dell'estinzione di massa. Lo sappiamo, eppure non riusciamo a crederci. E di conseguenza non riusciamo ad agire. Il problema è che l'emergenza ambientale non è una storia facile da raccontare e, soprattutto, non è una buona storia: non spaventa, non affascina, non coinvolge abbastanza da indurci a cambiare la nostra vita. Per questo rimaniamo indifferenti, o paralizzati: la stessa reazione che suscitò Jan Karski, il «testimone inascoltato», quando cercò di svelare l'orrore dell'Olocausto e non fu creduto. In tempo di guerra, veniva chiesto ai cittadini di contribuire allo sforzo bellico: ma qual è il confine tra rinuncia e sacrificio, quando in gioco c'è la nostra sopravvivenza, o la sopravvivenza dei nostri figli? E quali sono le rinunce necessarie, adesso, per salvare un mondo ormai trasformato in una immensa fattoria a cielo aperto? Nel suo nuovo libro, Jonathan Safran Foer mette in campo tutte le sue risorse di scrittore per raccontare, con straordinario impatto emotivo, la crisi climatica che è anche «crisi della nostra capacità di credere», mescolando in modo originalissimo storie di famiglia, ricordi personali, episodi biblici, dati scientifici rigorosi e suggestioni futuristiche. Un libro che parte dalla volontà di «convincere degli sconosciuti a fare qualcosa» e termina con un messaggio rivolto ai figli, ai quali ciascun genitore - non solo a parole, ma con le proprie scelte - spera di riuscire a insegnare «la differenza tra correre verso la morte, correre per sfuggire alla morte e correre verso la vita».
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Le recensioni degli AccioBookers
eli23
Recensito il 20/08/2021
Un libro che cambia le prospettive, un libro che ha influenzato profondamente il mio stile di vita, un libro che ha innescato un cambiamento.
AccioBooks
Recensito il 16/09/2021
AccioBookClub 2019; Settembre // «“Ogni cosa è illuminata.” È la sensazione che si ha quando si termina un saggio di Foer. È una sensazione che ho sperimentato la prima volta con Se niente importa e che ho provato nuovamente leggendo Possiamo salvare il mondo. Sono testi che caricano di responsabilità l'individuo e la collettività, il sistema sociale, l'economia e le politiche degli stati. Nulla di tutto quello che vi è scritto lascia via di scampo. Non so se vi è mai capitato di aver paura, da bambini, di qualcosa sotto il vostro letto o dentro l'armadio. Il mio istinto era non controllare, perché sì, è vero, potrebbe esserci qualcosa. Ma potrebbe anche NON esserci. E quel 50% di possibilità che non ci sia niente è la cosa più rassicurante che esista. Più rassicurante del controllare. Perché se poi scopro che c'è un mostro sotto il letto a quel punto lo devo affrontare per forza. Quindi meglio non sapere. Amo la narrativa, non sarei lo stesso individuo senza le tonnelate di narrativa divorata finora. Sì, bellissima, siamo tutti d'accordo. Però a volte anziché una lettura piacevole e scorrevole ne serve una dura, nuda e cruda come questo testo di Foer. E non leggerlo è esattamente come non guardare sotto il letto: una mossa da codardi che è giustificabile se si è bambini ma è intollerabile quando si è adulti. Non leggere questo libro - o libri analoghi a questo - è da codardi. Tu sei un codardo?» - @booksisthenewblack
Katelikki
Recensito il 16/05/2024
Ascoltato in audiolibro.
"Oltre a non essere una storia facile da raccontare, la crisi del pianeta non si è dimostrata una buona storia. Non solo non riesce a convertirci, non riesce neppure a interessarci".
Con questa affermazione l'autore ci fa subito intendere dove vuole andare a parare. Il libro, infatti, è un insieme di studi, dati scientifici e riflessioni in merito ai cambiamenti climatici intervallati dal racconto intimo della sua storia famigliare. L'autore è nipote di ebrei scappati dall'Europa per realizzare "il sogno americano" che, come ci racconta egli stesso, oggi nasconde delle verità ben diverse. I dati sono descritti con cura per rendere reale e tangibile un problema che continuiamo ad ignorare, questi sono dati agghiaccianti che mi hanno fatto riflettere molto sulla situazione attuale e non nascondo anche una tremenda rabbia mista a sensi di colpa nati alla fine della lettura.
A dirla tutta, il libro trasforma il senso di impotenza in senso di colpa e questo avviene in un modo così diretto e brutale da lasciare attoniti.
Ciò che ho apprezzato di più è stata la sincerità del libro, non solo per quanto riguarda le verità nascoste dietro i cambiamenti climatici e la schiettezza con la quale ci vengono buttate in faccia, ma soprattutto per i dialoghi che l'autore ha con se stesso. Spesso immagina di parlare con la propria anima alla quale chiede perché non riesce a fare tutto il possibile anche se la sua moralità e la sua etica glielo suggeriscono ed è qui che capiamo il suo vero intento: non quello di ergersi a paladino del clima facendo sentire noi lettori degli ipocriti, ma interrogarsi e interrogarci sulla reale consapevolezza che abbiamo del problema. Egli si maschera in tutta la sua umanità ed emotività.
Il libro si chiude con l'idea che qualsiasi grande cambiamento nasce dalla collettività, da un insieme di piccoli e unici individui che agiscono all'unisono; ebbene, adesso quegli individui dobbiamo essere noi. Questo è un libro che, a mio parere, tutti dovrebbero leggere perché insegna ad affrontare la realtà. Ci dimostra che è giusto accettare che fare sacrifici sia difficile e che non sempre ci riusciamo, ma non per questo non è necessario provarci.