Poesie (1)

Trama

Se è vero che, come tutti i poeti veramente grandi, «Kavafis non esiste al di fuori delle sue poesie» (così il Premio Nobel Ghiorgos Seferis), certo la sua vita (1863-1933), anche se effettivamente priva di grandi eventi, esercita su di noi una forte attrazione: il tracollo economico della famiglia e le vicende della giovinezza tra la natia Alessandria d’Egitto, l’Inghilterra e Costantinopoli; la scelta di immergersi per sempre in una città , Alessandria, e la capacità  quasi sacerdotale di recuperarne il volto perduto, facendola risplendere «lungo i suoi millenni» (Ungaretti); le modalità  stesse con cui rielaborò e diffuse i propri testi (manoscritti o ciclostilati, corretti instancabilmente per anni); l’omosessualità  un po’ old style, non liberata; per non dire delle istantanee del suo appartamento che si ricavano dalle testimonianze («un certo bric-à brac, legato però a ricordi di famiglia», come riassume Montale). Si disegna la figura di un uomo raffinato, dominato da una vocazione assoluta per la poesia, che ha raggiunto la vera fama dopo la morte ma ha saputo conquistare estimatori di rango (da Forster a Sereni, da Moravia a Marguerite Yourcenar, sua maggiore interprete), ed è stato riconosciuto come uno dei classici essenziali della modernità .