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Piero Dorazio. Fantasia, colore, progetto. Riflessioni sull'opera dell'artista nel contesto dell'arte degli anni Quaranta-Sessanta (0)

Francesco Tedeschi

Genere: Dorazio, Piero,

Editore: Electa

Anno: 2021

Lingua: Italiano

Rilegatura: Brossura

Pagine: 206 Pagine

Isbn 13: 9788892821569

Trama

Il volume inaugura la collaborazione fra Electa e il CRA.IT, centro di ricerca dedicato all'arte astratta italiana dell'Università Cattolica di Milano, e raccoglie gli atti del convegno internazionale "Piero Dorazio. Fantasia Colore Progetto", promosso dall'Archivio Piero Dorazio e dall'Università milanese nel 2019. Accanto a una specifica attenzione per alcuni aspetti fondamentali della produzione artistica di Dorazio, i contributi in volume, raccolti in tre sezioni, analizzano i suoi rapporti con l'ambiente artistico italiano, in dialogo con l'ambito europeo, e con quello americano, dove ha ottenuto le prime esposizioni personali, nella prima metà degli anni Cinquanta e dove ha intrecciato importanti relazioni, avendo l'opportunità di insegnare presso la Penn State University di Philadelphia. I saggi, firmati da studiosi di fama internazionale e giovani storici dell'arte, rispecchiano la complessità dalla visione artistica di Dorazio, capace di essere una vera e propria concezione culturale, in dialogo con le altre arti, a cominciare dall'architettura. I termini "fantasia", "colore" e "progetto" concorrono proprio a definire gli orizzonti del suo modo di operare, i caratteri della sua pittura e la sua propensione a elaborare un linguaggio plurale. Piero D'Orazio (poi Dorazio) nasce a Roma nel 1927. Frequenta la facoltà di architettura all'Università di Roma e nello stesso periodo entra a far parte del gruppo Arte Sociale. Nel 1947 partecipa alla fondazione del gruppo Forma 1, che elabora il Manifesto del formalismo-Forma 1 e vince una borsa di studio all'Ecole des Beaux-Arts di Parigi, dove risiede per un anno e incontra Severini, Braque, Vantongerloo, Pevsner, Hans Arp, Delaunay e Le Corbousier. Nel 1950 partecipa all'organizzazione della galleria cooperativa del gruppo Age d'Or a Roma e Firenze, e si fa promotore della fondazione internazionale Origine di Roma, che pubblica il periodico "Arti Visive". Nel 1953 si reca negli Stati Uniti, dove conosce Motherwell, Rothko, Kiesler e Kline, e tiene le prime personali a New York. Viaggia in Svizzera, Spagna e ad Antibes, e tiene la prima personale a Roma, alla Galleria La Tartaruga. Negli anni sessanta insegna alla Graduate School of Fine Arts dell'University of Pennsylvania, e da allora riveste diverse cariche accademiche negli Stati Uniti. Numerose sono le antologiche a lui dedicate in Italia e all'estero, tra cui quella al Musée d'Art Moderne de la Ville de Paris (1979), alla Albright-Knox Art Gallery di Buffalo (1979) e alla Galleria Nazionale d'Arte Moderna e Contemporanea di Roma (1983). Costante la sua presenza nelle importanti rassegne internazionali, come la Biennale di Venezia, dove espone nel 1960, 1966, 1988. Negli anni che seguono ottiene commissioni da enti pubblici e privati, come la realizzazione di mosaici nelle stazioni della metropolitana di Roma. Muore a Perugia nel 2005.

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