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Genere: Bioetica,
Editore: Dalai Editore
Anno: 2006
Lingua: Italiano
Rilegatura: Brossura
Pagine: 356 Pagine
Isbn 13: 9788884908834
Trama
Come sarebbe la nostra vita se i nostri figli del tutto ipotetici, non ancora concepiti, potessero apparirci per supplicarci di non lasciarli nell'irrealtà? "Papà, per favore, vai a conoscere nostra madre! Vedrai, la troverai simpatica! Se non fai uno sforzo, noi non esisteremo mai". Bacchini parte da qui, da questo scenario quasi incredibile, per capire cosa significhi essere una persona potenziale. Non è una domanda da poco, dal momento che tutto il dibattito sullo statuto dell'embrione umano poggia in fondo su una verità ovvia ma misteriosa: "L'embrione è una persona potenziale!". Giusto. Ma cosa ne segue? Le persone potenziali hanno forse diritto di diventare reali? Quello che il libro propone è un modo nuovo di fare bioetica che obbedisce a due regole fondamentali. La prima è: la razionalità è sovrana. Il filosofo procede come un investigatore che, per approdare alle conclusioni corrette, deve imitare il limpido ragionamento di Sherlock Holmes. La seconda regola è: bisogna divertirsi. Cosa c'è di meglio, allora, della grande letteratura fantastica? Attraverso le pagine di Tolstòj, Hofmannsthal, Burgess, Calvino, Dick, Wells e dei più arditi romanzi di fantascienza, l'autore mette a punto esperimenti mentali che intendono spiegare l'assurdità di tante posizioni etiche. Nella seconda parte del libro l'autore riflette sull'importanza della libertà procreativa e spiega perché ogni tentativo centralizzato di controllare le scelte riproduttive dei cittadini sia moralmente condannabile.
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