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Genere: Cinema,
Editore: Lindau
Anno: 2007
Lingua: Italiano
Rilegatura: Brossura
Pagine: 169 Pagine
Isbn 10: 8871806204
Isbn 13: 9788871806204
Trama
Il volume di Alonge e Amaducci non è una storia del cinema d’animazione. Si tratta piuttosto di una riflessione teorica sull’animazione, costruita attraverso l’analisi di una serie di opere, tendenze, autori particolarmente interessanti e significativi. La prima parte (scritta da Alonge) è incentrata sull’animazione «industriale» dei grandi studios americani, dall’epoca del muto sino ai lungometraggi in digitale, mentre la seconda (firmata da Amaducci) è dedicata alle diverse correnti sperimentali, dalle avanguardie storiche sino alle esperienze più recenti. Ma in realtà non è possibile tracciare una netta linea di separazione tra i due ambiti, perché i rapporti, gli scambi, le contaminazioni, tra il lavoro delle équipe degli animation departments di Hollywood e quello degli artisti solitari dell’avanguardia (europea e nord-americana) sono stati frequenti e intensi.
L’introduzione della tecnologia digitale ha poi rivoluzionato il panorama dell’animazione, mettendo radicalmente in discussione l’opposizione canonica tra cinema dal vero e cinema d’animazione, nonché la stessa nozione di cinema. Questo libro, dunque, prende le mosse dai primi, tremolanti, disegni animati degli inizi del XX secolo, per arrivare alla computer grafica degli inizi del XXI, costruendo un percorso articolato in cui si incontrano oggetti tra loro assai diversi: prodotti di consumo e opere d’avanguardia, immagine cinematografica e immagine digitale, tradizione europea e tradizione americana.
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