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Pasolini contro Calvino. Per una letteratura impura (0)

Carla Benedetti

Genere: Pasolini, Pier Paolo, Calvino, Italo

Editore: Bollati Boringhieri

Anno: 1998

Lingua: Italiano

Rilegatura: Brossura

Pagine: 203 Pagine

Isbn 13: 9788833910611

Trama

Ci sono autori che, da soli, riassumono un'epoca. E altri che, se messi a confronto, la rivelano ancora meglio. Pasolini e Calvino reagirono in maniera antitetica ai nuovi scenari della tarda modernità, e le loro opposte soluzioni ci mostrano in azione i dilemmi che ancora ci coinvolgono. Qual è la forza della parola poetica nell'epoca della comunicazione mediatica? L'ironia o la parola diretta? «Descrivere il mondo» o «gettare il proprio corpo nella lotta»? A partire dagli anni sessanta, sia Pasolini che Calvino attraversano una crisi produttiva che li spinge a una metamorfosi radicale. Non è solo Calvino a mutare stile da un'opera all'altra, con i suoi proverbiali «cambiamenti di rotta». Anche Pasolini passa attraverso una sperimentazione incessante, disseminata di «abiure»: cerca una via d'uscita dalla logica imprigionante dell'arte moderna, di cui, come Calvino, sente acutamente l'estenuazione. Questo saggio del 1998, ora ripresentato con una nuova prefazione dell'autrice, ha segnato una svolta negli studi letterari italiani. Le possibilità per la letteratura non erano solo quelle incarnate dal tardo Calvino, e diventate egemoni in quegli anni. C'erano anche quelle paradossali, performative, e ancora poco comprese di Pasolini, intrise di un'urgenza sentimentale e di un senso tragico della storia, tuttora all'altezza del drammatico nostro tempo.

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