Tempo di lettura stimato:
6h 56m
Genere: Storie Vere,
Editore: Rizzoli
Anno: 2020
Lingua: Italiano
Rilegatura: Brossura
Pagine: 208 Pagine
Isbn 10: 8817144460
Isbn 13: 9788817144469
Trama
Perché parità in pillole? E che cosa contengono queste pillole? Per rispondere alla prima domanda, basta guardarsi attorno. Viviamo in una società “a gradini” che ancora oggi offre opportunità diverse a soggetti con caratteristiche differenti: non solo a uomini e donne, ma anche a bianchi e neri, persone etero- e omosessuali e via dicendo. Siamo talmente abituati a vederci attorniati da queste situazioni di privilegio e discriminazione che talvolta non le riconosciamo neppure come tali o le consideriamo “normali”. ma siamo sicuri che, a prescindere dalla nostra personale condizione di privilegio, possiamo vivere sereni in un mondo in cui una donna, a pari mansioni e competenze, guadagna meno di un uomo, o dove chi non risponde a canoni estetici più o meno espliciti si vergogna e magari non trova nemmeno lavoro, o dove un uomo non può permettersi di essere emotivo? Ecco, quindi, il senso di questo libro: offrire uno strumento per costruire rapporti paritari e porre le basi per una società davvero inclusiva, dove tutti, anche coloro che stanno in posizioni di potere, possano trarne beneficio e vivere meglio. A questo scopo – passiamo ora al contenuto delle pillole –, l’autrice Irene facheris esamina una a una le discriminazioni più diffuse (dalla rape culture al sessismo benevolo, dalla omobitransfobia al Classicismo) per invitare tutte e tutti a diffondere attivamente una sensibilità nuova. Perché – come spiega facheris – “Il personale è politico” ovvero, se il mio problema è diffuso, non è più solo mio e insieme possiamo affrontarlo più efficacemente. E, solo insieme, scopriremo quanto la parità possa renderci felici.
Altre edizioni
Altri libri dello stesso autore
Autori che ti potrebbero interessare
Le recensioni degli AccioBookers
veronica.chi
Recensito il 23/11/2022
Conoscevo già molto ma comunque era solo grazie a te, Irene. E grazie ancora per aver acceso quella scintilla di femminismo che ora è fuoco dentro me!