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Orme: Una donna, quattro cammelli e un cane nel deserto australiano (4)
Robyn Davidson
Genere: Letteratura,
Editore: Feltrinelli
Anno: 2014
Lingua: Italiano
Rilegatura: Brossura
Pagine: 272 Pagine
Isbn 10: 8807884402
Isbn 13: 9788807884405
Trama
Nel 1977 Robyn Davidson attraversa a piedi il deserto australiano partendo da Alice Springs fino ad arrivare all’Oceano Indiano, per complessive millesettecento miglia, con la sola compagnia di quattro cammelli e nel suo fedele cane. L'impresa è raccontato “in diretta” da “National Geographic” grazie al fotografo Rick Smolan, che segue la ragazza per tutto il viaggio. Nel 1993 la prima idea di trasposizione cinematografica della storia di Robyn Davidson vide l’attrice Julia Roberts firmare per la parte, ma poi il progetto saltò. Nel 2012 ha preso vita un nuovo progetto con Mia Wasikowska come protagonista. La pellicola intitolata Tracks, è stata poi presentata in concorso al Festival di Venezia e successivamente al Toronto International Film Festival e al London Film Festival.
“Entrai in uno spazio, in un tempo, in una dimensione completamente nuovi. Mille anni si comprimevano in un giorno e ogni mio passo durava secoli. Le querce del deserto sospiravano e si chinavano su di me, come se avessero voluto afferrarmi. Le dune andavano e venivano, sempre uguali. Le colline si innalzavano verso il cielo, e poi scivolavano dolcemente in basso. Le nuvole ondeggiavano nel cielo, sparivano, ritornavano di nuovo. E sempre la strada la strada la strada la strada.”
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ghi of green gables
Testimonianza (preziosissima) di chi ha sperimentato sulla propria pelle la Libertà, la Natura e il potenziale sconfinato di un essere umano liberato dalla società, delle convenzioni, dalla "civiltà" - del tipo: lo sapete che una ragazza può attraversare sola il deserto australiano? Questo libro mostra la differenza tra la vita e la Vita. Magnifico e pericoloso. // «Con lentezza, ma con metodo, stò impazzendo. Ho così paura di morire che mi sveglio la mattina al suono delle mie ginocchia battute l'una contro l'altra, e ne è valsa la pena? Si, uomo delle montagne, senza dubbio. Non riesco a dormire. Il tè mi esce dagli orecchi, dagli occhi, dalle tasche. E mi sento così bene. Potrei mettermi ad ululare alla luna lassù (e Arturo e Aldebaran, e Spica e Antares eccetera) e ho bisogno a dirlo a qualcuno. Steve, mi ascolti? Stò così bene. La vita è così piena di gioia, così triste, effimera, pazza, priva di senso, così maledettamente buffa. Che c'è di male se mi sento così bene? Mi è venuta la follia del "bush"? Mi è preso un colpo di luna? Forse tutt'e due, ma non mi importa. Questo è scrivere il paradiso, e vorrei potertene dare un pò.»
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