Tempo di lettura stimato:
16h 44m
Genere: Biografie,
Editore: Einaudi
Anno: 2011
Lingua: Italiano
Rilegatura: Flessibile
Pagine: 502 Pagine
Isbn 10: 8806207261
Isbn 13: 9788806207267
Trama
Se colpisci 2500 palle al giorno, cioè 17500 la settimana, cioè un milione di palle l'anno, non potrai che diventare il numero uno. Questo è quello che il padre-padrone di Agassi ripeteva ad Andre bambino, costringendolo ad allenamenti disumani nel cortile di casa, contro una sorta di macchinario sputapalle di sua invenzione. Un padre dispotico e ossessivo che con i suoi metodi brutali diede l'avvio a una delle carriere sportive più sfolgoranti e anche controverse di tutti i tempi. Perché Andre Agassi, con i suoi capelli ossigenati, l'orecchino e le tenute sportive più da musicista punk che da tennista, ha sconvolto l'austero mondo del tennis. Dei suoi 21 anni di carriera e di alcuni dei più incredibili match giocati, dei rivali di varie generazioni, da Jimmy Connors a Pete Sampras a Roger Federer, dei suoi matrimoni da rotocalco e di molto altro, Andre Agassi racconta in questo libro. Mettendo in luce, con sorprendente franchezza e onestà, un lato umano del tutto inedito.
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Le recensioni degli AccioBookers
Lìa B.
Esattamente un mese fa ero alla ricerca di un'ispirazione profonda, umana, di quel tipo che solo una biografia nuda e cruda può darti. Non avrei mai pensato di trovarla tra le pagine della vita di un tennista.
Per chi non lo sapesse, Agassi è un campione dei campioni, ha vinto ben otto Slam e insieme a pochi altri è riuscito a concludere un Career Grand Slam. E se vi dico così ne sapete quanto prima, tipo quanto me, che di tennis ci capisco meno di niente.
Tra un tie-break e una voleé di cui ancora mi è incerto il significato è comparso un uomo, un essere unico che al tempo stesso è tutti gli uomini. In perenne conflitto con sé stesso, straziato da un senso di non-appartenenza e incomprensione totale, Andre si è palesato davanti a me come umano troppo umano.
Non posso descrivere il suo rapporto con il tennis quando persino lui ha impiegato ben cinquecento pagine per farlo e non importa che l'oggetto sia il tennis. Poteva essere il cosmo, il lavoro d'ufficio, un'altra persona, non importa davvero. Importa quella sensazione dilaniante di amore e odio che talvolta incontriamo nella vita e che non sappiamo spiegare, perché fatta di due opposti -apparentemente- inconciliabili. Eppure Andre alla fine ha capito cosa mancava per dare un senso a tutto quello che sentiva.
Se dovessi fare una mensola dedicata ai libri che mi hanno aiutata a capire la fatica e il dolore Open sarebbe lì. Assolutamente.