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Genere: Industria italiana, Italia-Economia
Editore: Il Mulino
Anno: 2016
Lingua: Italiano
Rilegatura: Brossura
Pagine: 194 Pagine
Isbn 13: 9788815254245
Trama
Il made in Italy è un brand che si colloca nelle prime posizioni a livello mondiale ed è associato a valori positivi quali creatività, estetica, qualità e ricercatezza. Divenuto ormai sinonimo di "saper fare bene", è un valore aggiunto per il nostro sistema produttivo: una sorta di asset collettivo, un patrimonio di enorme valore che è stato ereditato. Per le nuove generazioni è dunque un marchio a costo zero, una sorta di rendita di posizione; ma, come tutte le rendite di posizione, non potrebbe continuare a funzionare nel lungo periodo. La tesi sostenuta in questo libro è che sia ormai giunto il momento di mettere a punto una reale strategia di sviluppo per il made in Italy, operando un distinguo fra "eredi virtuosi" e "dissipatori", vale a dire fra quanti contribuiscono a difenderne il valore e quanti invece semplicemente se ne appropriano, causando al contrario una dispersione di valore. I temi attorno ai quali si articola il dibattito vanno dalla contraffazione - e relativa tutela -, alle problematiche connesse all'"italian sounding", alla presenza di operatori stranieri in Italia - il cosiddetto "Made in Chitaly" -, all'acquisizione di brand italiani da parte di marchi esteri, alle problematiche legislative connesse al "Full Made in Italy" e alle filiere multilocalizzate.
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