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L'Italia s'è mesta (0)

Dall'Unità a Berlusconi, il Belpaese visto dai corrispondenti stranieri

Mariano Sabatini

Genere: Italia-Politica, Italia-Storia

Editore: Perrone

Anno: 2010

Lingua: Italiano

Rilegatura: Non inserito

Pagine: 144 Pagine

Isbn 13: 9788860041623

Trama

Mariano Sabatini, in L’Italia s’è mesta, ci dona lo sguardo che, sulle vicende del nostro Paese, hanno i cronisti stranieri, arrivati in Italia per lavorare e vivere. L’importanza di questa raccolta di testimonianze trova le sue giustificazioni in un’analisi profonda e strutturata sulle radici dei nostri mali civili, sociali e politici. Se difficilmente si riesce a essere profeti in patria l’osservazione acuta e diretta di professionisti stranieri risulta preziosa e di fondamentale importanza per riuscire a interrogarci su ciò che sta succedendo nel nostro Paese con una libertà e profondità di sguardo rinnovata.

L’Italia ora come mai ha bisogno di tornare ad interrogarsi sulla propria identità di democrazia, sulla propria storia di conquiste civili e libertarie, sull’inviolabilità dei principi costituzionali sui quali è fondata la nostra società politica. Mariano Sabatini accoglie nelle
pagine di L’Italia s’è mesta, le voci dei reporter di alcune delle più prestigiose testate internazionali, professionisti che hanno imparato a conoscere la natura del nostro Paese in anni di frequentazioni quotidiane e professionali. Le “firme” di Itar-Tass, Arte, The Herald,
Business week, Frankfurter Allgemeine Zeitung, El Mundo, Le Figaro, CNN, BBC, Nouvel Observateur sono chiamate a interrogarsi sulla complessità della nostra società e sulle radici dei nostri mali politici.

Dalla questione femminile, al degrado della nostra televisione, dalla presenza della Chiesa alla realtà di un’immigrazione costante e non regolamentata, dallo stato di allarmante mancanza di mezzi in cui versano Scuola, Università e Ricerca alla nostra Cultura affondata da continui e drastici tagli ai fondi. Rispondono: Wolfgang Achtner , Jörg Bremer (Frankfurter Allgemeine Zeitung), ALexey Bukalov (ITAR-TASS), Kathryn Carlisle (Business Week), Dimitri Deliolanes (ERT), Guy Dinmore (Financial Times), Reha Erus (Hürriyet), Sara Fang (Il Tempo Europa Cina – Ou Hua Shi Bao), Paloma Gomez Borrero (radio Cadena COPE), Irene Hernandez Velasco (El Mundo), Richard Heuzé (Le Figaro), Josef Kaspar (Hospodarske Noviny), Elena Llorente (CNN en Español), Kiyoshi Ota (Kyodo Tsushin Sha), Marcelle Padovani (Le Nouvel Observateur), Constanze Reuscher (Arte e ZDF), Ivan Sysoev (Tribuna), Margaret Stenhouse (The Herald), Assimina Vlahou (BBC Brasil e TV Globo).

In un paese che vede crescere giorno dopo giorno la fuga dei suoi cervelli migliori, c’è chi arriva per raccontare il destino dell’Italia ai propri concittadini oltre-confine. E tra gli studiosi e gli intellettuali c’è anche chi sceglie, giovane e italiano, di rimanere per non lasciare il campo completamente libero a nuovi assalti anticostituzionali e per non dimenticare il valore di chi sessant’anni fa è rimasto per resistere e per costruire una società più giusta e più libera.

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