Tempo di lettura stimato:
4h 48m
Editore: Adelphi
Anno: 2012
Lingua: Italiano
Rilegatura: Brossura
Pagine: 144 Pagine
Isbn 13: 9788845927317
Trama
I due testi qui raccolti erano riservati alla lettura ad alta voce di fronte a un pubblico di amici intimi, con cui l'economista era solito ritrovarsi periodicamente per rievocare momenti del comune passato. Possiamo quindi cogliere direttamente il libero fluire dei ricordi di Keynes: "Melchior: un nemico sconfitto" ci offre il ritratto di uno dei negoziatori tedeschi al tavolo della Conferenza di Pace di Versailles, "un uomo molto piccolo, vestito in modo inappuntabile, gli occhi che guardavano dritti verso di noi, pieni di uno straordinario dolore, simili a quelli di un mite animale in gabbia"; "Le mie prime convinzioni" ci fa invece rivivere l'atmosfera di Cambridge e Bloomsbury di inizio Novecento, allorché Keynes concepì le idee che lo avrebbero guidato per tutta la vita, condividendo altresì l'illusione spazzata via dalla Grande Guerra - della sostanziale ragionevolezza della natura umana: "Non eravamo consapevoli che la civiltà è una crosta sottile e fragile costruita dalla personalità e dalla volontà di pochissimi, e mantenuta soltanto grazie a regole e convenzioni disegnate con intelligenza e preservate con abilità". E alla fine non potremo non sentirci davvero "privilegiati" leggendo questi scritti, che per la rara capacità di introspezione e di penetrazione psicologica, unita alla limpida prosa, si collocano senza dubbio, come afferma Garnett nell'introduzione, "tra le cose migliori mai uscite dalla penna di Keynes". Prefazione di Giorgio La Malfa.
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