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Genere: Epistolario, Letteratura
Editore: TEA
Anno: 1989
Lingua: Italiano
Rilegatura: Flessibile
Pagine: 482 Pagine
Isbn 13: 9788878191211
Trama
Pubblicate nel 1782, "Les liaisons dangereuses" volevano costituire un atto d'accusa contro il mondo corrotto della nobiltà cortigiana ma, come spesso accade in letteratura, il testo ha finito per andare ben oltre le intenzioni dell'autore. Il libro comincia con i nastri vivaci e fiocchi gioiosi di Cecile che torna dal convento per sposarsi e a poco a poco perde i suoi colori, come una galleria di quadri in cui le tele luminose di Liotard cedano il posto alle Prigioni di Piranesi. Ci sembra di avanzare verso il centro di un labirinto geometrico dove ci attende un mostro pronto a divorarci.
Un inquietante, radicale pessimismo filtra attraverso le pagine di Laclos, un militare che aveva due grandi passioni: l'artiglieria e Rousseau. Già soffia il vento della Rivoluzione giacobina proprio perché questo libro è disperato, anche come specchio deformato di una certa realtà storica e sociale. Solo le parti marce e vecchie o ancora troppo deboli della società sono visibili, come se non vi fosse nessuna forza capace di guidare una trasformazione riformista. E' un vulcano senza sbocchi: sta per esplodere. Il più lucidamente razionalista dei romanzi si conclude proclamando la sconfitta della ragione: proprio nel suo trionfo essa produce lutti e follia. Conosciamo i pretesti e gli alibi che i persoanggi principali forniscono per le loro azioni. Ma la vera causa resta coperta da un velo impenetrabile: quale misterioso istinto di distruzione e autodistruzione sospinge la marchesa di Merteuil? E chi può sapere con certezza se la morte di Valmont in duello è stata una sconfitta o un suicidio?
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