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La portalettere (51)

Francesca Giannone

Editore: Nord

Anno: 2023

Lingua: Italiano

Rilegatura: Brossura

Pagine: 416 Pagine

Isbn 10: 8842934844

Isbn 13: 9788842934844

Trama

Salento, giugno 1934. A Lizzanello, un paesino di poche migliaia di anime, una corriera si ferma nella piazza principale. Ne scende una coppia: lui, Carlo, è un figlio del Sud, ed è felice di essere tornato a casa; lei, Anna, sua moglie, è bella come una statua greca, ma triste e preoccupata: quale vita la attende in quella terra sconosciuta? Persino a trent'anni da quel giorno, Anna rimarrà per tutti «la forestiera», quella venuta dal Nord, quella diversa, che non va in chiesa, che dice sempre quello che pensa. E Anna, fiera e spigolosa, non si piegherà mai alle leggi non scritte che imprigionano le donne del Sud. Ci riuscirà anche grazie all'amore che la lega al marito, un amore la cui forza sarà dolorosamente chiara al fratello maggiore di Carlo, Antonio, che si è innamorato di Anna nell'istante in cui l'ha vista. Poi, nel 1935, Anna fa qualcosa di davvero rivoluzionario: si presenta a un concorso delle Poste, lo vince e diventa la prima portalettere di Lizzanello. La notizia fa storcere il naso alle donne e suscita risatine di scherno negli uomini. «Non durerà», maligna qualcuno. E invece, per oltre vent'anni, Anna diventerà il filo invisibile che unisce gli abitanti del paese. Prima a piedi e poi in bicicletta, consegnerà le lettere dei ragazzi al fronte, le cartoline degli emigranti, le missive degli amanti segreti. Senza volerlo – ma soprattutto senza che il paese lo voglia – la portalettere cambierà molte cose, a Lizzanello. Quella di Anna è la storia di una donna che ha voluto vivere la propria vita senza condizionamenti, ma è anche la storia della famiglia Greco e di Lizzanello, dagli anni '30 fino agli anni '50, passando per una guerra mondiale e per le istanze femministe. Ed è la storia di due fratelli inseparabili, destinati ad amare la stessa donna.

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La biblioteca di Marghe

Recensito il 12/05/2023

In un pomeriggio qualunque del 1934 nella stazione di Lizzanello, un piccolo paesino in provincia di Lecce, da un treno proveniente dalla Liguria scende Anna con il suo piccolo Roberto nato da poco in braccio e suo marito Carlo, originario proprio di quel paesino. In paese verrà conosciuta subito come “la forestiera” con le sue idee strane, sovversive, troppo moderno per quelle persone così radicate nelle loro tradizioni. Anna nel suo paese era una maestra e ora in quel posto dove non c’è neanche il mare vicino non sa proprio come impiegare le sue giornate e come sentirsi utile; suo marito Carlo ha trasformato i suoi terreni in un vigneto creando da zero un’impresa vinicola grazie all’aiuto di Don Ciccio, il padre della sua ex ragazza, che del vino conosceva tutti i segreti. Quando Anna vede l’annuncio per il lavoro di portalettere del paese affisso sulle vetrine delle poste decide seduta stante di candidarsi nonostante le rimostranze dei suoi cognati e di suo marito; e quel lavoro, anche se non è un lavoro “da femmine” lo ottiene e le piace anche. È proprio grazie al suo nuovo lavoro che Anna conoscerà Giovanna che diventerà la sua migliore amica, avrà a che fare con tante persone in paese che impareranno a rispettarla, e troverà finalmente la sua strada, la sua realizzazione. Ogni famiglia però ha i suoi segreti, piccole cose “non dette” che rischierebbero di incrinare gli equilibri così tanto a fatica ottenuti e che prima o poi emergeranno con dirompenza prendendo il posto che finalmente gli spetta.

Anni di storia si riescono a riassaporare con questo romanzo molto ben scritto e denso di emozioni, di amore, sofferenza, rimorso e tanta tanta verità. La storia di Anna è quella di una donna sovversiva, tenace, forte e quasi rivoluzionaria per l’epoca in cui vive. È un inno all’emancipazione femminile, allo sradicamento di quelle convenzioni sociali ancor oggi resistenti in alcuni luoghi. Un libro che si legge con il cuore ma anche con la mente.

Tepi

Recensito il 08/01/2024

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Recensito il 23/02/2024

Libro dell'AccioBookClub di febbraio 2024

Sono sincera: questo romanzo è una delusione assoluta! Ha apparentemente una trama interessante, peccato che non è stata sviluppata nel modo corretto. Troppi spunti narrativi e troppe cose campate per aria! Non è storico sebbene tratti 30 anni molto importanti, l'unico accenno forse più approfondito è stato quello sulle lotte dei contadini.

Il problema principale del romanzo penso sia la protagonista stessa: Anna è TROPPO! Troppo moderna per l'epoca, non risulta credibile, troppo tutto! È come se l'autrice avesse fatto una check-list delle caratteristiche che voleva per Anna e le ha messe tutte insieme: femminista, non cattolica, antifascista, comunista... avrei preferito che venisse trattato e approfondito solo un aspetto, invece niente. Sono rimasta soprattutto delusa dal fatto che è stato dato poco risalto al suo lavoro, dovrebbe essere la prima portalettere donna ma il fatto viene praticamente accennato.. però poi nei ringraziamenti scrive che non vuole che la storia della nonna sia dimenticata! Il senso?  Speravo che venisse dato più risalto alla sua professione, soprattutto durante la guerra, ma niente. Tanto valeva cambiare titolo al romanzo.

Un'altra delusione è stata non aver trattato il trasferimento dal nord al sud: oltre un paio di stereotipi, il fatto che lei non si sia mai ambientata e i riferimenti al pesto non c'era altro. Vabbè.

Giada_Frank

Recensito il 26/02/2024

Storia piacevole e scritta fluidamente. Gli elementi storici si riducono a meri inserimenti, interessanti ma non centrali. I temi trattati sono moltissimi, soprattutto in relazione ai diritti delle donne, di cui Anna é convinta sostenitrice quando necessario. Idea interessante, ma avrei preferito un maggior approfondimento del periodo storico e delle sorti di alcuni personaggi.

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Recensito il 26/02/2024

Non mi è piaciuto.

La protagonista viene dipinta come la salvatrice del sud lei è sempre la migliore (dal suo punto di vista) peccato che ha solo un' amica che è amica dato le circostanze della vita. Trovo sia un personaggio ipocrita dato che si ritiene la migliore e giusta rispetto agli altri ma poi sostiene chi le è caro in scelte altamente discutibili.