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La linea d'ombra (3)

Joseph Conrad

Genere: Classici,

Editore: Einaudi

Anno: 2006

Lingua: Italiano

Rilegatura: Non inserito

Pagine: 126 Pagine

Isbn 10: 8806181459

Isbn 13: 9788806181451

Trama

Tra le più felici e celebrate opere di Conrad, scritta negli anni della prima guerra mondiale, "La linea d'ombra" rievoca la vera storia del primo comando toccato al trentenne Joseph Conrad sul vapore Vidar. Alle qualità  autobiografiche e drammatiche della vicenda, si aggiunge il racconto della crisi di un uomo, la fine della sua giovinezza, riassunta nella potente immagine della linea d'ombra. Il volume presenta una nota introduttiva di Cesare Pavese e prefazione dell'autore.

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La linea d'ombra è il momento di passaggio dalla giovinezza alla maturità, la presa di coscienza della propria indipendenza e responsabilità. Questo libro è il racconto romanzato della reale esperienza di Conrad, il personale passaggio attraverso la sua linea d'ombra (detto con le sue parole: «[...] essa è esperienza personale vista in prospettiva con l'occhio della mente»). Il protagonista, giovane annoiato e cinico che aveva già deciso di abbandonare la vita di mare, si ritrova improvvisamente e inaspettatamente nominato capitano di una nave. «- Là! Quella è la vostra nave, […] qualsiasi cosa lui pensasse della nave, sapevo che, al pari di alcune rare donne, essa era una di quelle creature la cui semplice esistenza è sufficiente a suscitare un diletto disinteressato. Uno sente che è bello essere al mondo, quel mondo in cui essa esiste.» Il suo primo viaggio come capitano si rivela però un'odissea: l'intero equipaggio, a parte lui e il bel Ransome, cuoco della nave malato di cuore - la personificazione del coraggio - si ammala di febbre tropicale e a bordo non ci sono medicine per poterli curare, inoltre per settimane si ritrovano in una bonaccia terribile che non permette alla nave di avanzare, e il primo ufficiale delira riguardo al precedente capitano, che avrebbe gettato una maledizione sulla nave… Il capitano si ritrova così in una duplice tempesta: quella fisica, reale, e quella interiore, attanagliato dalla paura, dall'insicurezza e dei sensi di colpa per la sua ciurma di moribondi bloccata in mare aperto. «[…] e io stavo ritto in mezzo a loro come una torre di energia, inaccessibile alla malattia, sensibile soltanto al male della mia anima.» __________ Prima di leggerlo temevo che mi avrebbe annoiata: pensavo, e confermo ora che l'ho finito, che si trattasse di un libro "maschile": non una donna in tutto il romanzo, niente sentimenti, solo una ciurma di marinai e un'avventura in mare. Con i romanzi di questo tipo ho solo esperienze negative. Quello che non sapevo è che oltre a tutto questo il libro ha anche una parte "femminile": ho avuto l'impressione che il viaggio fosse, oltre che fisico, anche interiore, vi è un magnifico intreccio di realtà e sentimento, la caratteristica che a mio parere rende il libro così bello e universalmente condivisibile. Forse se Conrad avesse intitolato questo libro "Primo comando" al posto de "La linea d'ombra", come aveva intenzione di fare, non avrei avuto questa sensazione decisiva: sono contenta che non l'abbia fatto. 4,5/5 http://tinyurl.com/3kbellb